A soli dieci anni dal primo film targato Sam Raimi, la Columbia Pictures torna a prendere sulle mani uno dei prodotti che gli hanno dato maggior fama e gloria, quello delle avventure del giovane Peter Parker, diventato grazie ad un incidente un super eroe, con super poteri e super problemi. Partendo dal presupposto che un reboot per una saga che ancora è così vicina ai giorni odierni non era una sfida semplice ma, togliendoci ogni dubbio diciamo subito che Webb l' ha vinta ampliamente.
Il giovane regista già si era fatto notare per l' originale (500) giorni insieme, e quì svolge un lavoro egregio anche per il fatto che si capisce che sà dove mettere le mani e, sembra avere le idee chiare per una sua trilogia (si spera) futura. "The untold story" Questo diceva il primo trailer e i manifesti che imperversavano per internet e, probabilmente anche questa di scommessa è stata vinta. Amazing spider man infatti non ricalca minimamente l' opera prima di Raimi, nonostante alcuni passaggi obbligatori che, per seguire l' arco narrativo dal fumetto al quale attinge per forza di cose sono stati ripresi ma, cerca di sviluppare questo nuovo Peter Parker in maniera del tutto dei diversi predecessori.
Abbiamo una prima metà di film, atta proprio ad analizzare questo nuovo peter, più che come super eroe, come ragazzo dei tempi d' oggi, lasciando uno spazio più che giusto all' uomo dietro la maschera che, al super eroe stesso, ancora impacciato e in un certo qual modo impulsivo. Giusto per citare una frase che lessi pochi giorni fà su un forum scritta da un ragazzo che aveva visto il film in anteprima, c'è più Peter Parker in dieci minuti di Amazing spider man che in tre film di Raimi ed in effetti è vero. Chi scrive questa recensione, mettendo subito le mani avanti, è semplicemente uscito elettrizzato dal primo film di Spidey e, completamente innamorato del secondo (Che tendo a considerare come l' alba dei cinecomic al cinema) per poi dimenticarsi di un terzo capitolo, scialbo, senza senso e anche imbarazzante se si vuole.
Però, c'è da dire che almeno per quanto a fedeltà e a partenza Webb ha intuito come si deve lavorare ai film del ragnetto, lasciate la new york accessa e brillante della vecchia trilogia, quì, abbiamo una città più cupa, più oscura e sicuramente più dura con questo "nuovo" eroe che gira mascherato. Se dal canto suo Webb è riuscito a vincere la sfida di questo reboot così prematuro, gli è stata data una mano di certo anche dagli attori, tutti molto azzeccati e calati nella parte ma su cui per forza di cose bisogna lasciare una nota di merito a Andrew Garfield se, con The Social Network aveva avuto un ottima performance, quì non è da meno, regalandoci un Peter Parker non sterotipato ma, un ragazzo con i suoi problemi nati, da un evento che lo ha sconvolto da bambino per poi, riversarsi sui comportamenti futuri, un cambiamento da notare che non avviene in maniera radicale, bensì accompagno e seguito per tutta la pellicola.
Se Meguire aveva l' immagine del ragazzo un pò sfigato, buono e in un certo qual modo nerd, Garfield deve vedersela con un Peter che tenta di scoprire la verità sui suoi genitori, impacciato con le ragazze e dotato di un cervello fuori dalla norma che, cresce aiutato dai consigli dello zio e ispirato in un certo qual modo dalla filosofia del padre.
Se vogliamo poi parlare di Emma Stone, parliamone, mai vista una Gwen Stacy tanto azzeccata in vita mia, stesso modo di vestire, stesso carattere....persino i gesti son quasi identici a quella creata nei fumetti dell' uomo ragno.
Tirando le somme, The Amazing Spider Man è un progetto più che riuscito, un introduzione per i film futuri che spero continuino su questa falsa riga, con il giusto tono di drammaticità alla Nolan e, scene di combattimento in CG di ottima fattura, fluide e ottimamente azzeccate per il personaggio, da vedere.
Voto: 8
1 commento:
Bravo veramente, hai proprio colto nel sengno...bella recensione Capitano
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