23.6.08
Cinema Rewiews: Little Miss Sunshine
Regia: Jonathan Dayton, Valerie Faris.
Cast: Greg Kinnear, Steve Carell, Toni Collette, Paul Dano, Abigail Breslin, Alan Arkin.
Anno: 2006.
Durata: 100 minuti circa.
I due registi combinano insieme una miscela di drammatico ed humor per concludere in una grande prova cinematografica. Little Miss Sunshine si mostra come un prodotto genuino che mira sull' abbattimento delle apparenze.
La famiglia Hoower parte per un viaggio in california su uno sgangherato wolswagen giallo per accompagnare la figlia Olive al grande concorso di Miss America. In questo scenario si articolano i caratteri dei vari familiari, dal figlio Dwayne che ha fatto voto di silenzio e vuole entrare in areonautica al nonno cocainomane, tutti insieme per tentare di realizzare il sogno della figlia.
Little Miss Sunshine è molto più di quello che la trama già abbastanza corposa e allettante vuole mostrarci. Il film è un introspezione sottile sull' abbattimento dei limiti che ci impongono, sul trovare se stessi anche quando si è in piena difficolta e, sulle scelte che uno deve fare sentendosi sempre nel giusto. Il tema principale è il fallimento che, quasi ogni membro della famiglia si porta dietro. Tutti, nessuno escluso vedono nella figlia qualcuno che possa realizzare qualcosa, al di la delle apparenze, al di la dei giudizi. Ognuno di loro ha preso una via, magari la più facile, magari quella in discesa magari seguendo le proprie convinzioni e restandone poi deluso ma tutti e nessuno escluso inseguono qualcosa.
Il film si presneta di bell' aspetto, con un impianto audio e una colonna sonora che sono piacevolissime e rendono la prova del cast e della scenggiatura davvero buona, qualcosa da non perdere, un piccolo regalo cinematografgico, una grande perla che non andrebbe persa per nessun motivo. I registi hanno dato fondo della propria bravura e del proprio impegno montando su un qualcosa che nella sua durata complessiva non stanca mai. Gli attori hanno dato una grandissima prova di recitazione, su tutti Steve Carell che interpretando la parte dello zio Gay che ha tentato di suicidrasi da il meglio di quanto può dare dando al pubblico una recitazione davvero degna di nota.
In definitiva Little Miss Sunshine almeno per quanto mi riguarda è un film che va analizzato nel profondo che, può aver ricevuto pareri contrari e giusti ma che per me almeno una volta nella vita si deve vedere. La pellicola è complessa e da parecchi spunti su cui riflettere ma, grazie alla colonna sonora e alla trama di sottofondo abbastanza ironica lascia correre il tutto anche ai palati meno fini. Assolutamente da vedere.
Etichette:
Cinema recensioni,
Cinema Rewiews,
Commedia,
Dramattico
Box Office Italia Settimana dal 16/06 al 22/06 2008
Ed ecco che si torna con l' aggiornamento settimanale dei risultati economici delle pellicole in Italia. Seguiteci ogni lunedi e martedi per sapere il risultato settimanale del Box-Office.
Ed ecco che, con l' avvento della stagione calda, la gente preferisce andare in spiaggia o in piscina che andare al cinema. Siamo solo alla terza settimana di Giungo, eppure i cali bruschi già si iniziano a sentire. In vetta vi è L' incredibile Hulk. Il film di Leterrier non ha incassato molto in america e, quì da noi è l' unico che, dalla data di uscita raggiunge complessivamente i circa 1,6 milioni di euro. Risultato soddisfacente ma no ntroppo dato che già si prevede un brusco calo per la settimana prossima. Regge in seconda posizione confermando i miei pronostici della settimana scorsa E Venne il giorno che porta a casa altri 200.000 euro arrivando a sfiorare gli 1,8 milioni. Un' amore di testimone cala in terza posizione incassando ocmplessivamente 1,2 milioni di euro, seguito a ruota da Sex and The City che difficilmente riuscirà a toccare gli 8 milioni totali mentre Indiana Jones non arriverà al traguardo i 12 milioni fermandosi sicuramente agli 11,5 totali. Gomorra e il Divo raccimolano ancora qualcosa sui 100.000 euro, le pellicole in ultima posizione portano a casa solo 50.000 euro. Da analizzare profondamente questa situazione che rischia di far decadere in terribili flop di incassi anche l' imminente Cavaliere Oscuro in uscita a luglio.
22.6.08
Chiamata senza risposta
Regia: Eric Valette
Sceneggiatura: Andrew Klavan
Cast: Shannyn Sossamon, Edward Burns, Ray Wise, Rhoda Griffis, Raegan Lamb.
Anno: 2008
Durata: 90 minuti circa.
Nuovo Reameake di un film culto giapponese. Chiamata senza risposta diventa un gioco di luci e ombre che cade nel banale e nel tentativo di mischiare qualcosa di nuovo ad una storia già vista.
Una studentessa ascolta il messaggio lasciato da un amica al suo cellulare. Dopo la morte di quest' ultima nei successivi due giorni, quasi tutti quelli che la circondano muoino dopo aver ascoltato la propria voce al telefono due giorni più tardi. La liceale riceve anch' essa una chiamata che le preannuncia la morte imminente, insieme ad un poliziotto cercherà di risolvere il mistero che attanaglia le morti in catena e tenterà di salvarsi la vita dalla maledizione che la perseguita.
Ci troviamo ancora una volta di fronte ad un Remeake. Chiamata senza risposta si rifà alle vicissitudini di The Call tentando a distanza di diversi anni di aggiungere qualcosa di innovativo alla trama cosa fra l' altro di cui gli si può dar merito. Valette tenta nell' impresa ma fallisce come molti dei suoi predecessori. Non si sente in effetti per nulla il bisogno di questi rifacimenti di film già esistenti che riscuotono tra l' altro anche pochissimo successo al botteghino. La pellicola in questione fà sobbalzare di tanto in tanto dalla sedia ma, semplicemente per gli effetti sonori, i soliti giochi di lucie e ombre mal riusciti che terminano quasi immediatamente il loro effetto sullo spettatore.
Il Cast si presenta pieno di giovani speranze che, però, si trovano davvero poco immedesimate nella storia e, seguono una sceneggiatura piatta e priva di un corpo vero e proprio che talvolta lascia veri e proprio baratri nella trama che si notano quasi immediatamente dato il poco coinvolgimento dello spettatore. Da notare lo sfruttamento ampio della CG che per quanto possa essere innovativa rispetto all' originale, rende il tutto ancora più surreale e realizzata in maniera solo discreta e quasi insufficente.
In definitiva One Missed Call o per meglio dire Chiamata senza risposta si presenta come un prodotto fra i tanti, privo di ogni scopo morale e basato solo sul far trabballare di tanto in tanto lo spettatore. Si spera, che dopo tanti fallimenti si abbandoni l' idea dei Remeake che fortunatamente da quanto visto al botteghino non riescono ad incassare neanche la cifra per cui sono stati creati.
Sceneggiatura: Andrew Klavan
Cast: Shannyn Sossamon, Edward Burns, Ray Wise, Rhoda Griffis, Raegan Lamb.
Anno: 2008
Durata: 90 minuti circa.
Nuovo Reameake di un film culto giapponese. Chiamata senza risposta diventa un gioco di luci e ombre che cade nel banale e nel tentativo di mischiare qualcosa di nuovo ad una storia già vista.
Una studentessa ascolta il messaggio lasciato da un amica al suo cellulare. Dopo la morte di quest' ultima nei successivi due giorni, quasi tutti quelli che la circondano muoino dopo aver ascoltato la propria voce al telefono due giorni più tardi. La liceale riceve anch' essa una chiamata che le preannuncia la morte imminente, insieme ad un poliziotto cercherà di risolvere il mistero che attanaglia le morti in catena e tenterà di salvarsi la vita dalla maledizione che la perseguita.
Ci troviamo ancora una volta di fronte ad un Remeake. Chiamata senza risposta si rifà alle vicissitudini di The Call tentando a distanza di diversi anni di aggiungere qualcosa di innovativo alla trama cosa fra l' altro di cui gli si può dar merito. Valette tenta nell' impresa ma fallisce come molti dei suoi predecessori. Non si sente in effetti per nulla il bisogno di questi rifacimenti di film già esistenti che riscuotono tra l' altro anche pochissimo successo al botteghino. La pellicola in questione fà sobbalzare di tanto in tanto dalla sedia ma, semplicemente per gli effetti sonori, i soliti giochi di lucie e ombre mal riusciti che terminano quasi immediatamente il loro effetto sullo spettatore.
Il Cast si presenta pieno di giovani speranze che, però, si trovano davvero poco immedesimate nella storia e, seguono una sceneggiatura piatta e priva di un corpo vero e proprio che talvolta lascia veri e proprio baratri nella trama che si notano quasi immediatamente dato il poco coinvolgimento dello spettatore. Da notare lo sfruttamento ampio della CG che per quanto possa essere innovativa rispetto all' originale, rende il tutto ancora più surreale e realizzata in maniera solo discreta e quasi insufficente.
In definitiva One Missed Call o per meglio dire Chiamata senza risposta si presenta come un prodotto fra i tanti, privo di ogni scopo morale e basato solo sul far trabballare di tanto in tanto lo spettatore. Si spera, che dopo tanti fallimenti si abbandoni l' idea dei Remeake che fortunatamente da quanto visto al botteghino non riescono ad incassare neanche la cifra per cui sono stati creati.
21.6.08
L' incredibile Hulk
Louis Leterrier ritenta l' ingresso nel mondo del cinema del gigante verde targato marvel. Senza troppa lode il regista riesce a seppellire il fiasco al botteghino del precedente film di Ang Lee, troppo lento e complesso per un film che invece deve intrattener e sorprendere cosa che L' incredibile Huk riesce a fare.
Bruce Banner dopo essere stato esposto alle radiazioni gamma sente che qualcosa dentro di lui è cambiato. In base alla frequenza cardiaca e alle sue emozioni di rabbia ed eccitazzione si scatena una sorta di belva verde, un gigante che gli muta il corpo e lo spirito trasformandolo in Hulk. Inseguito dai militari per tutto il pianeta, Banner tenterà di liberarsi del mostro che è dentro di se ma, il generale Ross creerà a sua insaputa un mostro ancora più terribile di Hulk che, per salvare New York dovrà scendere di nuovo in campo e abbattere la minaccia.
Il secondo tentativo di riportare in auge l' incredibile uomo verde tutto muscoli riesce perfattemante a mio parere. La storia viene sviluppata al meglio, con una sceneggiatura nella quale persino il protagonista Edward Norton rientra fra gli scrittori. Il film di Leterrier convince lo spettatore che si trova fra le mani un miscuglio di splendidi combattimenti realizzati in CG ottimale e una storia di base più vicina a quella del fumetto, più scorrevole e condita con Humor che, nei suoi totali 114 minuti sà tenere il pubblico con il giusto ritmo senza mai farlo stancare.
Buona la prova del cast. Ci troviamo un Bruce Banner stavolta interpretato da Edward Norton davvero per me più azzeccato nella parte rispetto ad Eric Bana. Norton si esibisce in una delle sue prove decisamente riuscite anche se rispetto ad altri suoi film lo si può notare meno immedesimato nella parte del dottore/scenziato. Liv Tyler e William Hurt invece danno una prova scarsamente sufficiente, sopratutto il secondo per me resta quasi totalmente inespressivo durante tutta la pellicola. Tim Roth mi è piaciuto molto, lo trovo perfettamente immedesimato nella parte del soldato russo che non si tira indietro neanche trovandosi di fronte ad un gigante verde corazzato di tre metri. Molto interessanti invece i vari cammeo, nella pellicola di Leterrier ve se ne trovano diversi, a cominciare con il solito Stan Lee (Davvero simpatico) per terminare con Tony Stark e, si vociferà possa girare in rete la clip di Capitan America nel film.
In conclusione L' incredibile Hulk dà una nuova visione del giante verde rispetto a quella di Lee, più spettacolare e simpatica, meno impegnata e più fedele al fumetto. Un film di puro intrattenimento, frenetico e piacevole al punto giusto. Diversi tagli profondi sono stati effettuati sulla pellicola ma, si spera vengano poi inseriti direttamente sul dvd, intanto ci si può facilmente accontentare di passare una serata o un pomeriggio senza stufarsi al cinema. Il finale lascia intendere ben due strade che il film può seguire, sicuramente dal Box-Office si determinerà se fare il sequel o no, per me resta sempre il fatto che la casa di produzione della Marvel ha aperto bene i battenti.
The Happening - E Venne il giorno
Esordisce il 13 giugno da noi il nuovo lavoro di M. Night Shyamalan, regista complicato, particolare e tremendamente affascinante che, però, questa volta vola dritto in discesa verso la banalità e la inspiegabilità completa degli eventi.
Improvvisamente in pochi minuti, diverse morti strane ed inquietanti nelle maggiori città americane sfuggono alla ragione e sconvolgono le menti delle persone con i loro scioccanti effetti distruttivi. È un nuovo attacco terroristico, un esperimento andato a male, una diabolica arma tossica o un virus fuori controllo? Per l'insegnante di scienze che lavora in un liceo di Philadelphia Elliot Moore la preoccupazione principale è trovare un modo per fuggire a questo fenomeno misterioso e mortale. Sebbene lui e la moglie Alma si ritrovino nel mezzo di una crisi coniugale, viaggiano prima in treno e poi in macchina assieme all'amico di Elliot, l'insegnante di matematica Julian e a sua figlia di otto anni Jess, dirigendosi verso le fattorie della Pennsylvania, dove sperano di trovare un rifugio sicuro da questi spaventosi attacchi, che diventano sempre più forti.
L' idea di base non c'è che dire era assolutamente buona e intrigante. Tenevo d' occhio il film fin dai primi trailer mandati in rete, ho visto diversi lavori di Shyamalan e, sebbene abbia un certo tocco nel dividere critica e spettatori, mi sono sempre trovato dalla sua parte. I thriller, horror che gira sono del tutto particolari, ricchi di suspence fino alla fine che in genere su quasi ogni sua pellicola si mostra essere poco coinvolgente ma comunque sia sempre azzeccata. Clamorosa è stata la mia sorpresa una volta visto questo E venne il giorno. Ovviamente ero partito preparato dato il fatto che conoscendo il regista sarei rimasto alla fine del film un pò sorpreso e forse sconcertato ma, il prodotto che esce fuori risulta invece essere scontato, banale e forse per me anche privo di passione, quella passione che avvolgeva così ampliamente Lady In The Water oppure, The Village.
Inutile dire che per me è un rapido declino di questo strano e in un certo senso anche eccentrico e visionario regista. The Happening si mostra perciò per quello che è senza troppe pretese ne veli. Sponsorizzato dai trailer e dal virale di internet, la pellicola invece mostra chiaramente il fallimento totale di una regia piatta e di un dopiaggio italiano davvero pessimo. Per quanto possa aver letto in giro per la rete almeno la buona prova degli attori, devo dire invece che anche quella non mi è piaciuta più di tanto. Il cast sembra lontano anni luce ad immedesimarsi nella parte e questo fà altro male al film che, avendo anche una colonna sonora poco sentita e una fine piuttosto discussa e incompleta riesce a delineare il limite del prodotto finale.
In conclusione senza troppi giri di parole, Shyamalan fallisce con E venne il giorno e stavolta, mi trova schierato dalla parte della critica. Il film raggiunge a stento la mediocrita e, il che è un vero peccato poichè a mio parere l' idea per un qualcosa di grandioso ci sarebbero state tutte. Ovviamente spero che mi sbagli vivamente sul declino del regista ma, siamo distanti anni luce da il meraviglioso Lady in the water.
16.6.08
Box Office Italia Settimana dal 09/06 al 15/06 2008
Ed eccoci con il primo post riguradante il Box - Office dell' italia. Si immette da subito primo in classifica, E Venne Il Giorno di Shaymalan con 1,3 milioni di euro, 3 mila euro per sala. Non c'è che dire, un buon esordio per la pellicola ma, dubito fortemente che la prossima settimana il risultato resti invariato. Al secondo posto troviamo la pellicola Un amore di Testimone che incassa 718 mila euro, seguito a ruota da Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo che dalla settimana scorsa ora cala al terzo posto incassando 615 mila euro e portando così il totale a quasi 11 milioni di euro e penso si fermi quà. Difficilmente credo che il film di Spielberg riesca a toccare i 12 milioni anche se, ci si può accontentare benissimo. Sex and The city cala al quarto posto, crollo netto per una pellicola che solo 7 giorni fà era prima arrivando a totalizzare circa 5 milioni di euro e, a mio parere riuscirà a malapena a sfiorare i 7. Reggono bene i film italiani Gomora e il Divo che incassano rispettivamente 430 mila euro e 400 mila euro, portando i risultati pressochè definitivi a circa 4 milioni per il Divo e 10 milioni per Gomorra. Il film di Garrone è stato a dir poco sorprendente, è la prima volta che un film italiano incassa così tanto senza essere banale e insulso (Ovviamente mi riferisco alle pellicole di Boldi, De Sica e company.) L' ultima posizione la conquista, Chiamata senza risposta che si ferma a 400 mila euro incassati. Ci vediamo la prossima settimana con i nuovi dati del box office.
15.6.08
Iron Man
Jon Favreau è capace di regalare due ore di puro intrattenimento rendendo l' umo di ferro uno dei supereroi più acclamati e irresistibili di tutti gli anni passati. Ci troviamo di fronte ad una pellicola che riesce a far rinvigorire i Blockbuster americani basati solamente su un' azione frenetica, talvolta senza senso e dando pochissimo spessore ai personaggi. Iron Man si mostra così come la sorpresa prima dell' avvento della stagione calda.
La trama segue abbastanza fedelmente le origini del fumetto. Tony Stark è il figlio di uno dei più grandi armaioli d' america. Genio creativo prende le direzioni dell' azienda ma, sfortuntamente durante la presentazione di una delle sue armi migliori viene catturato dai terroristi del luogo. Quì per sopravivvere e riuscire a sfuggire alla reclusione, si costruisce un' armatura di ferro che, successivamente una volta libero si trasformerà in quella che tutti noi abbiamo potuto vedere o ci ricordiamo. Una volta capiti i propri errori Tony si dedicherà a proteggere il prossimo dal male.
La trama se pur vista da una certa prospettiva può sembrare banale ma, fortunatamente non è così. Essa si tiene bene in tutte la durata del film, senza mai cadere nella banalità o nella frettolosità. Il cast è buono anche se, su tutti spicca di certo l' interpretazione di Robert Downey Jr. che interpretando il protagonista gli dona carattere e un tono da sbruffone che spesso e volentieri non guasta. Il punto di forza della pellicola a mio parere è proprio questo, il super-eroe di turno non perde il proprio carisma per tutte le due ore che ci accompagnerà, lo mantiene intatto e dà quel senso di frenesia e particolarità che condisce il tutto, rendendo Iron Man non solo una portentosa invenzione ma, facendo visibilmente osservare anche il lato umano che lo caratterizza. Gwyneth Paltrow invece la si nota nei panni della segretaria di Stark, a mio parere troppo poco immedesimata nella parte e il suo ruolo è stato sfruttato in maniera del tutto marginale. Jeff Bridges invece da un' ottima prova anche se probabilmente a causa della sceneggiatura in generale tira fuori un cattivo senza un profilo ben delineato e con poche motivazioni.
Le scene d' azione in film del genere sono molto importanti perchè è proprio questo che la gente si aspetta di vedere. Gl ispettatori possono stare tranquilli anche da questo lato perchè Iron Man è stato curato nei minimi dettagli anche nelle scene piene di esplosioni e spari che, si mostrano qualitativamente ottime e ricche di colpi di scena. Altra scelta azzeccatissima sono i pezzi degli Ac/Dc e Black Sabbath che a mio parere si sposano perfettamente con il carattere sbarazzino di Tony Stark.
Per concludere, Iron Man si presenta al pubblico come un prodotto estremamente differente dagli altri film della Marvel. Il miscuglio fra azione e storia regge il gioco e Favreau ha fatto un grandissimo lavoro dietro la macchina da presa, mettendoci il meglio di se e studiando nei minimi dettagli il personaggio. Il sequel di Iron Man è già in programazzione per un prossimo futuro e, si spera che la squadra che ha prodotto questo primo film resti tutta e ci dia un degno successore. Per quanto ci possano essere delle piccole pecche, esse possono tranquillamente non essre citate, dimenticate, lasciando spazio solamente a vivere una grande e frenetica avventura che la si può rivedere senza stancare mai, ottimo prodotto sicuramente da tenere d' occhio e a mio parere il miglior film di Super-eroi fatto fino ad ora insieme al Batman di Nolan al quale fra le altre cose Favreau ha detto di essersi ispirato per questo film.
13.6.08
Trailers della settimana
Apre la nuova rubrica del Blog. Mi sentivo in vena di un pò di aria fresca, così, tenterò ogni settimana più o meno verso sabato o domenica di, inserire i Trailer più attesi e ben fatti della settimana in corso. Oggi ve ne propongo alcuni:
Il primo Trailer riguarda il film L' incredibile Hulk, in uscita da noi per il 18 giugno. Si preveda possa incassare nei primi giorni al box - office circa 50 milioni di dollari e, il suo obbiettivo principale è quello di far scordare il fiasco di Lee. Il secondo Trailer riguarda invece Hellboy II The golden army che, diretto e scritto da Guillermo del Toro si preannuncia un degno sequel del primo capitolo del quale io sono rimasto affascinato. Non mi resta che augurarvi buona visione e alla settimana prossima!.
Il primo Trailer riguarda il film L' incredibile Hulk, in uscita da noi per il 18 giugno. Si preveda possa incassare nei primi giorni al box - office circa 50 milioni di dollari e, il suo obbiettivo principale è quello di far scordare il fiasco di Lee. Il secondo Trailer riguarda invece Hellboy II The golden army che, diretto e scritto da Guillermo del Toro si preannuncia un degno sequel del primo capitolo del quale io sono rimasto affascinato. Non mi resta che augurarvi buona visione e alla settimana prossima!.
Matrimonio Alle Bahamas
Torna Massimo Boldi, stavolta senza il compagno De Sica in una commedia natalizia che, di natale ha assai ben poco. La regia stavolta passa a Claudio Risi invece che i soliti Vanzina o Parenti. Cambiando squadra, il risultato non cambia ovviamente. Il film è chiaramente una commedia disimpegnata che però trova sfogio in battutine esilaranti e piccoli sketch che, possono lasciare un mezzo sorriso sulle labbra dello spettatore.
La storia tratta di Valentina, figlia di un tassista di origini milanesi e di umile famiglia. Vincendo una favolosa borsa di studio, la ragazza parte per l' america a stuidare presso un università prestigiosa. Quì, scopre il suo nuovo amore, Bob che, le chiede di sposarsi. Così si incontrano alle Bahamas la famiglia di Boldi e quella di Biagio Izzo che al contratio della famiglia romana gestisce una società finanziaria molto ricca.
Come si può notare da subito dando una letta alla trama, Matrimonio Alle Bahamas si presenta un film divertente, fatto per intrattenere il pubblico circa 90 minuti e non lasciare nulla dietro di se. Purtroppo, non riesce nemmeno in questo obbiettivo. mentre da una parte i piccoli Sketch di Boldi e, Enzo Salvi fanno fare due risate allo spettatore, dall' altra la pessima interpretazione della maggior parte del cast non fà altro che, appesantire le palpebre su una storia banale insulsa. Punto a favore, benchè i Vanzina siano passati alla stesura della scneggiatura, in questo film si evitano oltremodo le volgarità che attanagliavano i film della coppia storica. Inutile dire che Matrimonio alle Bahamas ha incassato nel suo periodo di uscita, motli più soldi di quanti avrebbe dovuto, quasi 10 milioni di euro. Fà tristezza vedere come si è ridotto il pubblico italiano che continuerà per molto tempo a promuovere film di questa risma. Bocciato completamente, da evitare.
Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo
Ed ecco che, il grande maestro dell' azione, dell' avventura e del fantasioso torna a colpire. Stavolta un pò meno accentuatamente e, lasciatosi un pò troppo trasportare dalle nuove tecnologie tenta di applicarle in grandi dosi nell' ultimo capitolo di uno dei più grandi personaggi dei teleschermi, Indiana Jones.
Il film inizia in un deposito dello stato americano che, potremo facilmente riconoscere se si è visto i predatori dell' arca perduta. Quì il nostro eroe si trova a raccogliere forzatamente (Poichè stato catturato dal KGB) un reperto di antico valore che, lo trasporterà in una delle sue fantasiose avventure. Tornato al college e sopravvissuto ad un esplosione nucleare, Indiana si trova invischiato nel salvataggi odi Arold Oxly, suo vecchio amico di studi il quale secondo Mutt, un giovane bulletto che lo segue nell' avventura, sia andato a cercare di risolvere il mistero die Teschi di Cristallo. Il fatto è che se non lo si trova, sua madre Marion è in grave pericolo perchè potrebbe venire uccisa da le forze russe che cercano anche essi la medesima cosa.
Le carte in regola per una nuova sensazionale avventura c' erano tutte ma, purtroppo non è stato così. Oddio, vero che trovo una certa nostalgia nel rivedere Ford nei panni del vecchio Indiana che, però non finisce mai di stupire nonostante sia visibilmente invecchiato. Fin dai primi minuti del film ma, sopratutto alla fine si può notare l' uso eccessivo degli effetti speciali che, per la mia esperienza e parere personale hanno reso l' avventura davvero poco genuina. Si può facilmente fare una corrispondenza fra il vecchi oe il nuovo anche se, paragonarli per me sarebbe uno scempio. Benchè gli altri Indiana non siano stati privi dell' uso della CG in quest' ultimo ve ne è davvero in sovrabbondanza e, il fatto è proprio questo, rendono l' avventura meno reale delle altre e lo si può visibilmente osservare senza troppa difficolta.
Da parte del cast vi è un interpretazione piuttosto salda. La più sentita è ovviamente quella di Ford, ma anche Shia LaBeuf lo trovo abbastanza coinvinto nella sua parte. Dispiaciuto un pò per Marion che non è lagnosa come nel primo Indi e ha perso parte del suo fascino, sorprendente invece John Hurt che in alcune scene ho trovato davvero spassoso. Inutile parlare della regia che per quanto mi riguarda resta sempre una delle più belle quando dietro la camera vi è Spielberg. Grossa pecca per quanto riguarda la sceneggiatura sono dei buchi che sono facilmenti osservabili e, talvolta lo svolgimento frettoloso di alcune scene. Da notare però che almeno qualche cosa del vecchio Jones si è mantenuta, come l' umorismo che, perlomeno per me resta intatto.
In definitiva Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo si presenta come un ammodernamento di una saga che non ne aveva bisogno. Il sapore di antichità va a mano a mano perduto, proprio come quello del mistero che, lascia spazio agli effetti speciali e grosse scene d' azione. Il finale perlomeno resta una sorpresa che, spero, per chi non ha visto il film di non esserselo rovinato attraverso gli spoiler che, oramai serpreggiano in internet. Bocciare del tutto il nuovo film di Spielberg, perlomeno da parte mia è del tutto impossibile ma, non posso neanche metterlo frà il podio dei film eccellenti. La pellicola resta e non si muove dalla sufficienza, sperando che non si faccia mai un quinto capitolo nel quale si potrebbe scivolare in un baratro senza fondo.
Iscriviti a:
Post (Atom)