13.6.08
Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo
Ed ecco che, il grande maestro dell' azione, dell' avventura e del fantasioso torna a colpire. Stavolta un pò meno accentuatamente e, lasciatosi un pò troppo trasportare dalle nuove tecnologie tenta di applicarle in grandi dosi nell' ultimo capitolo di uno dei più grandi personaggi dei teleschermi, Indiana Jones.
Il film inizia in un deposito dello stato americano che, potremo facilmente riconoscere se si è visto i predatori dell' arca perduta. Quì il nostro eroe si trova a raccogliere forzatamente (Poichè stato catturato dal KGB) un reperto di antico valore che, lo trasporterà in una delle sue fantasiose avventure. Tornato al college e sopravvissuto ad un esplosione nucleare, Indiana si trova invischiato nel salvataggi odi Arold Oxly, suo vecchio amico di studi il quale secondo Mutt, un giovane bulletto che lo segue nell' avventura, sia andato a cercare di risolvere il mistero die Teschi di Cristallo. Il fatto è che se non lo si trova, sua madre Marion è in grave pericolo perchè potrebbe venire uccisa da le forze russe che cercano anche essi la medesima cosa.
Le carte in regola per una nuova sensazionale avventura c' erano tutte ma, purtroppo non è stato così. Oddio, vero che trovo una certa nostalgia nel rivedere Ford nei panni del vecchio Indiana che, però non finisce mai di stupire nonostante sia visibilmente invecchiato. Fin dai primi minuti del film ma, sopratutto alla fine si può notare l' uso eccessivo degli effetti speciali che, per la mia esperienza e parere personale hanno reso l' avventura davvero poco genuina. Si può facilmente fare una corrispondenza fra il vecchi oe il nuovo anche se, paragonarli per me sarebbe uno scempio. Benchè gli altri Indiana non siano stati privi dell' uso della CG in quest' ultimo ve ne è davvero in sovrabbondanza e, il fatto è proprio questo, rendono l' avventura meno reale delle altre e lo si può visibilmente osservare senza troppa difficolta.
Da parte del cast vi è un interpretazione piuttosto salda. La più sentita è ovviamente quella di Ford, ma anche Shia LaBeuf lo trovo abbastanza coinvinto nella sua parte. Dispiaciuto un pò per Marion che non è lagnosa come nel primo Indi e ha perso parte del suo fascino, sorprendente invece John Hurt che in alcune scene ho trovato davvero spassoso. Inutile parlare della regia che per quanto mi riguarda resta sempre una delle più belle quando dietro la camera vi è Spielberg. Grossa pecca per quanto riguarda la sceneggiatura sono dei buchi che sono facilmenti osservabili e, talvolta lo svolgimento frettoloso di alcune scene. Da notare però che almeno qualche cosa del vecchio Jones si è mantenuta, come l' umorismo che, perlomeno per me resta intatto.
In definitiva Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo si presenta come un ammodernamento di una saga che non ne aveva bisogno. Il sapore di antichità va a mano a mano perduto, proprio come quello del mistero che, lascia spazio agli effetti speciali e grosse scene d' azione. Il finale perlomeno resta una sorpresa che, spero, per chi non ha visto il film di non esserselo rovinato attraverso gli spoiler che, oramai serpreggiano in internet. Bocciare del tutto il nuovo film di Spielberg, perlomeno da parte mia è del tutto impossibile ma, non posso neanche metterlo frà il podio dei film eccellenti. La pellicola resta e non si muove dalla sufficienza, sperando che non si faccia mai un quinto capitolo nel quale si potrebbe scivolare in un baratro senza fondo.
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