Regia: Christopher Nolan
Cast: Christian Bale, Michael Caine, Heath Ledger, Gary Oldman, Aaron Eckhart, Maggie Gyllenhall, Morgan Freeman
Anno: 2008
Durata: 152 min.
Ancora Batman, ancora Nolan. Il regista torna ancora una volta sul supereroe creato da Bob Kane per la DC Comics dopo il successo di "Batman Begins" utilizzando stavolta uno dei nemici più efferati e perfidi mai creati, ovvero Joker, e ambientando il tutto in una Gotham City più buia e oscura.
Gotham City sta vivendo un periodo nel quale la criminalità non è un grosso problema, ora che è arrivato il nuovo Procuratore Distrettuale Harvey Dent (Aaron Eckhart). Ma c'è un nuovo nemico che sta dando del filo da torcere alla polizia della città, ed è Joker (Heath Ledger), uno squilibrato criminale che all'inizio rapina una banca la quale ricicla i fondi per la mafia e con l'aiuto di più malviventi della metropoli decide di attuare un piano per uccidere Batman (Christian Bale). Mentre il tenente James Gordon (Gary Oldman) tenta di incastrare il boss della mafia di Gotham City, Bruce Wayne è tormentato dal rapporto che esiste tra Harvey Dent e la sua ragazza Rachel (Maggie Gyllenhall), amica d'infanzia di Wayne e da lui amata. Intanto Batman, il tenente e Dent collaborano per rintracciare i movimenti di denaro sporco, arrivando a trovare una pista anche a Hong Kong. Ma è a Gotham che accade il caos: Joker elimina chiunque abbia a che fare con il traffico dei soldi e fa fuori chi sta attuando il processo ai danni di centinaia di criminali. Sarà nella città che si vedrà lo scontro tra il bene e il male, Batman contro Joker.
Sceneggiato dal regista e dal fratello Jonathan, Il cavaliere oscuro è un film realizzato alla perfezione e affascinante con le sue atmosfere oscure e nere, tali da renderlo uno dei migliori film degli ultimi anni. Ha molti punti forti dalla sua parte: ogni volta che il Joker entra in azione o compare fugacemente in qualche inquadratura, l'attenzione è concentrata su di lui, un malvivente cinico, eternamente sorridente per via delle cicatrici e magnificamente terrificante, un mostro che getta nel panico chiunque gli stia attorno con la sua risata malefica; l'apparizione di Harvey Dent, un personaggio non molto caratterizzato in questo film (ma speriamo lo sia di più in un prossimo, eventuale terzo) ma di indubbio fascino, sia per come è che per come diventerà nel corso della storia; Batman, eroe e giustiziere della notte che tormenta i criminali di Gotham e unico scopo di soppravvivenza del Joker. Un film esemplare, che schiaffeggia i precedenti lavori di Tim Burton e di Joel Schumacher e riesce ad imporsi. Entrerà presto nell'immaginario collettivo il personaggio di Joker, misterioso e ambiguo quanto basta per renderlo uno dei migliori cattivi di tutti i tempi.
Standing ovation per Heath Ledger, magistrale, pieno di energia e assolutamente perfetto nel ruolo più audace e bello della sua breve carriera, terminata dopo la fine delle riprese del film. Il suo Joker abbatte completamente quello di Jack Nicholson, ritratto da Burton come un uomo giocherellone e quasi ridicolo, mentre quello di Nolan è molto più cattivo e furbo. Inoltre bravo Aaron Eckhart, nuova entrata nel cast assieme alla inutile Maggie Gyllenhall, di certo molto superiore alla precedente Katie Holmes ma comunque un'attrice mediocre in questo film. Sempre una conferma il resto del cast, con un Bale svilito purtroppo da un doppiaggio non all'altezza e gli altri personaggi di contorno che come in "Batman Begins" erano perfetti per le loro parti. Ottime scenografie e buon uso della musica che sa intrattenere ad ogni inquadratura.
Il cavaliere oscuro è quasi un capolavoro, se non fosse per un paio di chiari difetti, ma resta comunque un film impeccabile. Pur essendo lungo ben due ore e mezzo, lo spettatore rimane talmente sbalordito dalle scene d'azione e dalla interpretazione di Ledger, che lo rende protagonista, al posto di Bale, dell'intero film, che il tempo trascorre piacevolmente.
Recensione a cura di Evanes
27.7.08
25.7.08
Cinecult: L' uomo che non c' era
Regia: Joel e Ethan Coen
Cast: Billy Bob Thornton, Frances McDormand, James Gandolfini, Michael Badalucco, Tony Shaloub, Richard Jenkins, Scarlett Johansson
Anno: 2001
Durata: 116 min. b/n
I fratelli Coen tornano dopo il successo dell'ultimo film "Fratello, dove sei?" con un noir molto suggestivo, accompagnato da una trama accattivante e da una storia tragica e delicata raccontata dalla voce del barbiere protagonista, interpretato da Thornton.
Ed Crane (Billy Bob Thornton) fa una vita come molti altri: è secondo barbiere nel negozio del cognato, è sposato con una moglie (Frances Mc Dormand) lasciva e passionale e non ha niente da lamentarsi. Se non fosse che decide di dare una scossa e di attuare un piano all'apparenza facile: ricattare il suo amico Dave (James Gandolfini) della scoperta della tresca amorosa con la moglie di Ed e intascare una notevole somma che lo sistemerà per un bel pezzo. Ma Dave scopre l'inghippo, alchè Ed si ritrova costretto, per un caso sfortunato, ad ucciderlo, e così facendo innesca una serie di eventi che lo porteranno ad un destino tragico e drammatico: la moglie verrà accusata dell'omicidio e finirà per suicidarsi in carcere; perderà la somma intascata dal ricatto e data ad un tizio per l'investimento in un negozio di lavaggio a secco e tenterà di rifarsi aiutando la figlia di uno dei suoi amici, Birdy (Scarlett Johansson), con la sua carriera musicale. Ma non potrà sfuggire all'arresto dell'omicidio del tizio del lavaggio a secco e alla conseguente pena capitale.
I Coen ci provano e realizzano un noir sofisticato, rendendo omaggio ai film degli anni 40 e 50, utilizzando un bianco e nero più brillante che mai e usando una sceneggiatura scritta, come sempre, da loro stessi. Si tratta stavolta di un prodotto tra i migliori della loro filmografia, caratterizzato da una fotografia bellissima che rende certe scene molto artistiche e quasi pittoriche e la presenza di un cast d'eccezione. I punti forti di questo film sono per l'appunto i personaggi, che rappresentano ognuno gli stereotipi dell'uomo americano: Ed Crane conduce una vita piatta, monotona, alla quale basta un semplice cambiamento fuori dalle righe per scatenare il furibondo caos nel quale si ritrova suo malgrado; la moglie Doris non è più come un tempo, e dopo il matrimonio è diventata assolutamente passiva e senza il minimo interesse; l'amico Dave è un'affarista senza scrupoli, al quale il destino gioca un brutto scherzo e al quale cerca di rimediare rimettendoci qualcosa di caro.
Billy Bob Thornton è una scelta azzeccata, seppur andasse bene qualsiasi altro attore a incarnare il barbiere: è un personaggio quasi insulso nella storia, ma è il fulcro di tutte le vicende a lui legate. Taciturno, impassibile, debole e annoiato, risulta il personaggio con più carattere e meglio personalizzato. L'aiutano una cast di contorno da leccarsi i baffi: Frances McDormand, la moglie di Joel Coen, è una moglie perfetta, James Gandolfini l'amico traditore, Tony Shaloub l'avvocato arrivista e presuntuoso e una giovane Scarlett Johansson una ragazza molto ingenua all'apparenza e dotata di grande talento. Menzione speciale per la fotografia, come già detto prima, una componente essenziale in questo film, e la sceneggiatura accuratissima come in quasi tutti gli altri lavori dei Coen e che probabilmente qui avrebbe meritato l'Oscar.
Un film decisamente particolare ma approfondito, un mezzo gioiello che assomiglia tanto a quei vecchi film che rimpiangiamo.
Recensione a cura di Evanes
Cast: Billy Bob Thornton, Frances McDormand, James Gandolfini, Michael Badalucco, Tony Shaloub, Richard Jenkins, Scarlett Johansson
Anno: 2001
Durata: 116 min. b/n
I fratelli Coen tornano dopo il successo dell'ultimo film "Fratello, dove sei?" con un noir molto suggestivo, accompagnato da una trama accattivante e da una storia tragica e delicata raccontata dalla voce del barbiere protagonista, interpretato da Thornton.
Ed Crane (Billy Bob Thornton) fa una vita come molti altri: è secondo barbiere nel negozio del cognato, è sposato con una moglie (Frances Mc Dormand) lasciva e passionale e non ha niente da lamentarsi. Se non fosse che decide di dare una scossa e di attuare un piano all'apparenza facile: ricattare il suo amico Dave (James Gandolfini) della scoperta della tresca amorosa con la moglie di Ed e intascare una notevole somma che lo sistemerà per un bel pezzo. Ma Dave scopre l'inghippo, alchè Ed si ritrova costretto, per un caso sfortunato, ad ucciderlo, e così facendo innesca una serie di eventi che lo porteranno ad un destino tragico e drammatico: la moglie verrà accusata dell'omicidio e finirà per suicidarsi in carcere; perderà la somma intascata dal ricatto e data ad un tizio per l'investimento in un negozio di lavaggio a secco e tenterà di rifarsi aiutando la figlia di uno dei suoi amici, Birdy (Scarlett Johansson), con la sua carriera musicale. Ma non potrà sfuggire all'arresto dell'omicidio del tizio del lavaggio a secco e alla conseguente pena capitale.
I Coen ci provano e realizzano un noir sofisticato, rendendo omaggio ai film degli anni 40 e 50, utilizzando un bianco e nero più brillante che mai e usando una sceneggiatura scritta, come sempre, da loro stessi. Si tratta stavolta di un prodotto tra i migliori della loro filmografia, caratterizzato da una fotografia bellissima che rende certe scene molto artistiche e quasi pittoriche e la presenza di un cast d'eccezione. I punti forti di questo film sono per l'appunto i personaggi, che rappresentano ognuno gli stereotipi dell'uomo americano: Ed Crane conduce una vita piatta, monotona, alla quale basta un semplice cambiamento fuori dalle righe per scatenare il furibondo caos nel quale si ritrova suo malgrado; la moglie Doris non è più come un tempo, e dopo il matrimonio è diventata assolutamente passiva e senza il minimo interesse; l'amico Dave è un'affarista senza scrupoli, al quale il destino gioca un brutto scherzo e al quale cerca di rimediare rimettendoci qualcosa di caro.
Billy Bob Thornton è una scelta azzeccata, seppur andasse bene qualsiasi altro attore a incarnare il barbiere: è un personaggio quasi insulso nella storia, ma è il fulcro di tutte le vicende a lui legate. Taciturno, impassibile, debole e annoiato, risulta il personaggio con più carattere e meglio personalizzato. L'aiutano una cast di contorno da leccarsi i baffi: Frances McDormand, la moglie di Joel Coen, è una moglie perfetta, James Gandolfini l'amico traditore, Tony Shaloub l'avvocato arrivista e presuntuoso e una giovane Scarlett Johansson una ragazza molto ingenua all'apparenza e dotata di grande talento. Menzione speciale per la fotografia, come già detto prima, una componente essenziale in questo film, e la sceneggiatura accuratissima come in quasi tutti gli altri lavori dei Coen e che probabilmente qui avrebbe meritato l'Oscar.
Un film decisamente particolare ma approfondito, un mezzo gioiello che assomiglia tanto a quei vecchi film che rimpiangiamo.
Recensione a cura di Evanes
24.7.08
Cinecult: Requiem for a dream
Regia: Darren Aronofsky
Cast: Ellen Burstyn, Jared Leto, Jennifer Connelly, Marlon Wayans
Anno: 2000
Durata: circa 105 min.
Seconda opera del regista dopo il clamoroso successo di "Pi - Il teorema del delirio" premiato al Sundance Film Festival per la miglior regia, questa volta si tenta di scoprire la psiche dell'uomo a contatto con la dipendenza dalla droga, i conseguenti cambiamenti e il disfacimento di una famiglia, il tutto caratterizzato da un cast di rilievo.
Il film inizia con un diverbio tra una madre, Sara Goldfrab (Ellen Burstyn), e il figlio Harry (Jared Leto) nel quale il ragazzo deve portare la vecchia televisione della donna al banco dei pegni per potersi così procurare della droga (che nel film non viene mai nominata) assieme all'aiuto del suo migliore amico Tyrone (Marlon Wayans) in modo da rivenderla e guadagnare molti soldi così da sistemarsi per sempre con la sua ragazza Marion (Jennifer Connelly). Intanto Sara riceve una telefonata in cui le viene detto che potrebbe apparire in un popolare programma televisivo, così decide di cominciare una dieta per poter entrare in un bellissimo vestito rosso indossato una sola volta alla laurea del figlio. Ma la dieta non ha risultati e quindi si rivolge ad un dottore che le darà delle anfetamine per aiutarla a dimagrire, ma ciò le procurerà spaventose allucinazioni del frigorifero che la reclama, diventa iperattiva e non riesce a prendere sonno. Intanto Tyrone viene arrestato perchè complice di una guerra tra bande, viene liberato da Harry ma a costo della quasi totalità dei soldi da loro guadagnati con lo spaccio.
Marion inizia ad impazzire e ritiene Harry responsabile della disgrazia, così deve prostituirsi per poter avere ancora della droga. Harry e Tyrone partono per la Florida alla ricerca di un uomo che potrebbe risolvere i loro problemi, ma Harry ha una bruttissima infezione al braccio sinistro e viene portato in ospedale. Il medico chiama la polizia ed entrambi i ragazzi vengono arrestati, ma solo Tyrone finirà in prigione. A Harry viene amputato il braccio, mentre la madre impazzisce (per le anfetamine ma anche perchè nessuno la chiama per lo show) e viene ricoverata in psichiatria, con l'eterno sogno di poter apparire in televisione.
Un film molto reale sul mondo della droga, dopo il film "Trainspotting" di Danny Boyle, molto curato dal punto di vista della trama e della direzione degli attori. Lo spettatore si ritrova inconsciamente nel corpo dei personaggi e si identifica con almeno uno di loro: chi è disposto a tutto pur di ottenere qualcosa, chi non riesce a smettere di essere dipendente e chi trascura gli effetti sul proprio corpo e sugli altri, risultando egoista e superficiale. Ed ecco che si assiste al disfacimento di quattro persone, che inevitabilmente andranno incontro ad un destino orribile in cui nessuno vorrebbe ritrovarsi, e ciò ci induce a riflettere sulla condizione dell'uomo nel corso degli ultimi anni, che è diventato inutile in una società che può solo rovinarlo. Il regista riesce benissimo a trasmettere un senso di angoscia, disperazione e depressione nello spettatore, facendolo partecipe di una serie di eventi che più volte si incroceranno tra loro ma che purtroppo finiranno nel peggiore dei modi nonostante i vani tentativi di ritrovare la serenità.
Grande prova per tutti gli attori: Leto e la Connelly (dopo questo ruolo arriverà l'Oscar in "A beautiful mind") molto affiatati e bravi ad interpretare due giovani allo sbando, mentre Wayans non riesce a rendere giustizia al suo personaggio poco curato sul piano psicologico. Ma il merito della pellicola va tutto alla superlativa Ellen Burstyn, madre sola e disperata, eternamente chiusa in casa di fronte alla televisione, unica sua compagna, che crede di dare una svolta alla sua vita dopo la partecipazione ad un programma ma inconsciamente si ritroverà ancor più sola. L'attrice è notevole in questo difficile ruolo ed è memorabile nella scena centrale (il discorso con Harry sulla sua vita) e coraggiosa ad imbruttirsi ad arte. Grande importanza ha la colonna sonora, composta da Clint Mansell in collaborazione con i Kronos String Quartet, con un tema che si ripete in quasi tutto il film e risulta snervante ma allo stesso tempo realizzato perfettamente in linea col film.
In conclusione un film bellissimo, uno dei migliori sul tema della droga ma anche uno dei più reali, perciò è vivamente sconsigliato ai deboli di stomaco, soprattutto per quanto riguarda la seconda parte, e ai più ottimisti.
Recensione a cura di Evanes
Cast: Ellen Burstyn, Jared Leto, Jennifer Connelly, Marlon Wayans
Anno: 2000
Durata: circa 105 min.
Seconda opera del regista dopo il clamoroso successo di "Pi - Il teorema del delirio" premiato al Sundance Film Festival per la miglior regia, questa volta si tenta di scoprire la psiche dell'uomo a contatto con la dipendenza dalla droga, i conseguenti cambiamenti e il disfacimento di una famiglia, il tutto caratterizzato da un cast di rilievo.
Il film inizia con un diverbio tra una madre, Sara Goldfrab (Ellen Burstyn), e il figlio Harry (Jared Leto) nel quale il ragazzo deve portare la vecchia televisione della donna al banco dei pegni per potersi così procurare della droga (che nel film non viene mai nominata) assieme all'aiuto del suo migliore amico Tyrone (Marlon Wayans) in modo da rivenderla e guadagnare molti soldi così da sistemarsi per sempre con la sua ragazza Marion (Jennifer Connelly). Intanto Sara riceve una telefonata in cui le viene detto che potrebbe apparire in un popolare programma televisivo, così decide di cominciare una dieta per poter entrare in un bellissimo vestito rosso indossato una sola volta alla laurea del figlio. Ma la dieta non ha risultati e quindi si rivolge ad un dottore che le darà delle anfetamine per aiutarla a dimagrire, ma ciò le procurerà spaventose allucinazioni del frigorifero che la reclama, diventa iperattiva e non riesce a prendere sonno. Intanto Tyrone viene arrestato perchè complice di una guerra tra bande, viene liberato da Harry ma a costo della quasi totalità dei soldi da loro guadagnati con lo spaccio.
Marion inizia ad impazzire e ritiene Harry responsabile della disgrazia, così deve prostituirsi per poter avere ancora della droga. Harry e Tyrone partono per la Florida alla ricerca di un uomo che potrebbe risolvere i loro problemi, ma Harry ha una bruttissima infezione al braccio sinistro e viene portato in ospedale. Il medico chiama la polizia ed entrambi i ragazzi vengono arrestati, ma solo Tyrone finirà in prigione. A Harry viene amputato il braccio, mentre la madre impazzisce (per le anfetamine ma anche perchè nessuno la chiama per lo show) e viene ricoverata in psichiatria, con l'eterno sogno di poter apparire in televisione.
Un film molto reale sul mondo della droga, dopo il film "Trainspotting" di Danny Boyle, molto curato dal punto di vista della trama e della direzione degli attori. Lo spettatore si ritrova inconsciamente nel corpo dei personaggi e si identifica con almeno uno di loro: chi è disposto a tutto pur di ottenere qualcosa, chi non riesce a smettere di essere dipendente e chi trascura gli effetti sul proprio corpo e sugli altri, risultando egoista e superficiale. Ed ecco che si assiste al disfacimento di quattro persone, che inevitabilmente andranno incontro ad un destino orribile in cui nessuno vorrebbe ritrovarsi, e ciò ci induce a riflettere sulla condizione dell'uomo nel corso degli ultimi anni, che è diventato inutile in una società che può solo rovinarlo. Il regista riesce benissimo a trasmettere un senso di angoscia, disperazione e depressione nello spettatore, facendolo partecipe di una serie di eventi che più volte si incroceranno tra loro ma che purtroppo finiranno nel peggiore dei modi nonostante i vani tentativi di ritrovare la serenità.
Grande prova per tutti gli attori: Leto e la Connelly (dopo questo ruolo arriverà l'Oscar in "A beautiful mind") molto affiatati e bravi ad interpretare due giovani allo sbando, mentre Wayans non riesce a rendere giustizia al suo personaggio poco curato sul piano psicologico. Ma il merito della pellicola va tutto alla superlativa Ellen Burstyn, madre sola e disperata, eternamente chiusa in casa di fronte alla televisione, unica sua compagna, che crede di dare una svolta alla sua vita dopo la partecipazione ad un programma ma inconsciamente si ritroverà ancor più sola. L'attrice è notevole in questo difficile ruolo ed è memorabile nella scena centrale (il discorso con Harry sulla sua vita) e coraggiosa ad imbruttirsi ad arte. Grande importanza ha la colonna sonora, composta da Clint Mansell in collaborazione con i Kronos String Quartet, con un tema che si ripete in quasi tutto il film e risulta snervante ma allo stesso tempo realizzato perfettamente in linea col film.
In conclusione un film bellissimo, uno dei migliori sul tema della droga ma anche uno dei più reali, perciò è vivamente sconsigliato ai deboli di stomaco, soprattutto per quanto riguarda la seconda parte, e ai più ottimisti.
Recensione a cura di Evanes
L' esordio del cavaliere oscuro, analisi dall' america all' italia
Una piccola analisi sulle stime che avevo totalizzato tempo fà. Con la mia anteprima e vari post in giro per il blog avevo provato ad immaginare il risultato economico di una pellicola importante come il Cavaliere Oscuro avendo ragione quasi su tutto.
E dunque ecco che il 23 Luglio esce anche nelle nostre sale il film di Cristopher Nolan. Già osannato dalla critica e dal molto pubblico pagante che, solo ieri ha affollato le sale, escono fuori i dati della prima giornata di sfruttamento. L' estate cari miei è l' estate e, per quanto il pipistrello nero possa essere bello e avvincente, sopratutto per quanto se ne è discussso, le spiagge e le vacanze prendono assolutamente il sopravvento facendo incassare nella prima giornata solamente 650.000 euro. Un risultato piuttosto deludente se messo a confronto con i dati americani.
Nel paese di origine questo Cavaliere Oscuro è piaciuto proprio. A soli pochi giorni dalla sua entrata in sala ha battuto quasi ogni record di incassi e non solo, si è piazzato primo nella top 250 di IMDB con circa 104 mila voti e un bel 9,5 di media. Insomma il film di Nolan si è dimostrato una grandissima trovata commerciale che, però, qualitativamente mostra il miglior comic movie degli ultimi 10 anni. Ovviamente non ho ancora visto la pellicola cosa della quale rimedierò al più presto postandovi una recensione dettagliata magari con l' altro redattore.
Tornando ai dati ufficiali confermati dalla warner si spera che il film entro il week end riesca ad arrivare ai 3 milioni di incasso anche se, io avevo puntato quasi sicuramente sui 6 totali nel primo fine settimana di sfruttamento. Insomma, nonostante i dati non siano definitivi non si può restare che con l' amaro in bocca. Le case di produzione cinematografica dovrebbero imparare ormai a puntare pochissimo sull' estate italiana e, sfortunato testimone in prima persona vi è anche il Diavolo Rosso di Del Toro che fatica per arrivare ai 3 milioni di incasso.
P.S. Con questo post vorrei dare anche il benvenuto ad Evanes, nuovo redattore collaboratore, grazie a tutti voi che ci seguite, alla prossima recensione.
Fonte: Badtaste.
E dunque ecco che il 23 Luglio esce anche nelle nostre sale il film di Cristopher Nolan. Già osannato dalla critica e dal molto pubblico pagante che, solo ieri ha affollato le sale, escono fuori i dati della prima giornata di sfruttamento. L' estate cari miei è l' estate e, per quanto il pipistrello nero possa essere bello e avvincente, sopratutto per quanto se ne è discussso, le spiagge e le vacanze prendono assolutamente il sopravvento facendo incassare nella prima giornata solamente 650.000 euro. Un risultato piuttosto deludente se messo a confronto con i dati americani.
Nel paese di origine questo Cavaliere Oscuro è piaciuto proprio. A soli pochi giorni dalla sua entrata in sala ha battuto quasi ogni record di incassi e non solo, si è piazzato primo nella top 250 di IMDB con circa 104 mila voti e un bel 9,5 di media. Insomma il film di Nolan si è dimostrato una grandissima trovata commerciale che, però, qualitativamente mostra il miglior comic movie degli ultimi 10 anni. Ovviamente non ho ancora visto la pellicola cosa della quale rimedierò al più presto postandovi una recensione dettagliata magari con l' altro redattore.
Tornando ai dati ufficiali confermati dalla warner si spera che il film entro il week end riesca ad arrivare ai 3 milioni di incasso anche se, io avevo puntato quasi sicuramente sui 6 totali nel primo fine settimana di sfruttamento. Insomma, nonostante i dati non siano definitivi non si può restare che con l' amaro in bocca. Le case di produzione cinematografica dovrebbero imparare ormai a puntare pochissimo sull' estate italiana e, sfortunato testimone in prima persona vi è anche il Diavolo Rosso di Del Toro che fatica per arrivare ai 3 milioni di incasso.
P.S. Con questo post vorrei dare anche il benvenuto ad Evanes, nuovo redattore collaboratore, grazie a tutti voi che ci seguite, alla prossima recensione.
Fonte: Badtaste.
22.7.08
Hellboy II - The Golden Army
Regia: Guillermo Del Toro .
Cast: Ron Perlman, Selma Blair, Doug Jones, James Dodd, John Alexander, Luke Goss, Thomas Kretschmann.
Anno: 2008.
Durata: 110 minuti circa.
Dopo diversi anni dalla prima apparizione, torna il diavolo rosso creato dalla mente di Mignola nelle nostre sale. Del Toro ci porta una pellicola fresca, ritmata e terribilmente esplosiva, un mix ben riuscito per creare quasi un capolavoro.
Dopo una pace millenaria fra le creature del bosco ovvero gli elfi e, la razza umana il mondo è finalmente di nuovo in pace. Purtroppo essa è destinata a non durare dato che il principe rinnegato dal popolo dei boschi si rifà avanti tentando di ottenere il controllo della Golden Army. Sarà compito di Hellboy e della sua squadra fare in modo che questa mitica catastrofe non si risvegli.
Ecco quindi descritta la Trama di Hellboy The Golden Army. Già da essa si capisce come la mente di Del Toro possa spaziare in mondi vasti ed infiniti e rimanere intaccato sempre e comunque da quella sua traccia di Gotico che oramai è nel suo sangue. Benchè Hellboy si dimostri a prima vista il solito Blockbuster con CG ai massimi livelli e una trama fatta per restare solo la durata del film, questa pellicola si dimostra essere l' opposto, l' inverso di molte delle leggi del mercato che, quì vengono disarcionate rendendo un Kolossal supereroistico qualcosa di molto più intenso e meglio sviluppato. Ancora una volta il regista ci mostra di che pasta è fatto inventando la ssceneggiatura del film e la storia di sottofondo praticamente da zero, ottenendo solo il nome del personaggio del fumetto e dando libero sfogo alla sua passione.
Questo nuovo sequel si dimostra molto più eccelso del precedente. La qualità resa su pellicola è a dir poco eccellente, Guillermo crea un mix di Humor, azione frenetica, splendidi combattimenti e ovviamente anche scene ricche di serietà. La bellezza e il punto forte del film stà proprio nel fatto che i personaggi non vengono mai tralasciati e, vengono analizzati profondamente sia nella loro parte da Vigilanti segreti che la vita sentimentale e gli aspetti psicologici di ognuno di loro. Il fatto è proprio che la splendida storia e la sceneggiatura combaciano perfettamente in ogni parte della bobbina non lasciando nulla al caso, neanche la minima essenza che Hellboy 2 possa contenere. La performance del cast risulta essere estremamente soddisfacente, il cast si trova completamente immedesimato nella parte che si trova e fà credere bene l' intero plot allo spettatore pagante.
Ron Perlman quindi si ritrova dunque ad indossare i panni del diavolo rosso dalle corna spezzate. La sua interpretazione è a dir poco magistrale. Red come lo chiamano per gli amici, satana per altri si dimostra essere un vigilante che ha ancora una mentalità fanciullesca quasi bambina. Dall' inizio alla fine del film si può osservare come il personaggio cresca sia caratterialmente che non, facendo scelte che il regista preferisce non delineare nella fascia del giusto o sbagliato. Benchè non amato dagli uomini che ne riconoscono solo le fattezze da mostro, Hellboy continuerà a combattere le tenebre ma, alla fine resterà sempre un mostro, carico oltretutto di sventura. Liz si ritrova una grandissima sorpresa ma è incerta verso il suo futuro mentre, Abe l' uomo pesce si mostra essere uno dei personaggi più profondi e splendidamente realizzati. Su tutti da notare il personaggio del Dr. Krauss che perlomeno a me è piaciuto davvero tantissimo.
Insomma in definitiva Hellboy - The Golden Army si dimostra essere un Mix funzionale. Splendidamente realizzato la pellicola non perde la sua identità, tirando in ballo una sceneggiatura profonda e senza buchi, una colonna sonora eccellente e un cast a dir poco immedesimato. benchè non una pellicola priva di errori, essi sono difficilissimi da scovare e, sicneramente sarebbe inutile elencarli facendo fare qualche faccia strana a chi ancora deve e vuole vedere il film. Del Toro ci ha portato uno splendido gioiello che merità una visione assolutamente per ogni cinefilo appassionato e non.
Cast: Ron Perlman, Selma Blair, Doug Jones, James Dodd, John Alexander, Luke Goss, Thomas Kretschmann.
Anno: 2008.
Durata: 110 minuti circa.
Dopo diversi anni dalla prima apparizione, torna il diavolo rosso creato dalla mente di Mignola nelle nostre sale. Del Toro ci porta una pellicola fresca, ritmata e terribilmente esplosiva, un mix ben riuscito per creare quasi un capolavoro.
Dopo una pace millenaria fra le creature del bosco ovvero gli elfi e, la razza umana il mondo è finalmente di nuovo in pace. Purtroppo essa è destinata a non durare dato che il principe rinnegato dal popolo dei boschi si rifà avanti tentando di ottenere il controllo della Golden Army. Sarà compito di Hellboy e della sua squadra fare in modo che questa mitica catastrofe non si risvegli.
Ecco quindi descritta la Trama di Hellboy The Golden Army. Già da essa si capisce come la mente di Del Toro possa spaziare in mondi vasti ed infiniti e rimanere intaccato sempre e comunque da quella sua traccia di Gotico che oramai è nel suo sangue. Benchè Hellboy si dimostri a prima vista il solito Blockbuster con CG ai massimi livelli e una trama fatta per restare solo la durata del film, questa pellicola si dimostra essere l' opposto, l' inverso di molte delle leggi del mercato che, quì vengono disarcionate rendendo un Kolossal supereroistico qualcosa di molto più intenso e meglio sviluppato. Ancora una volta il regista ci mostra di che pasta è fatto inventando la ssceneggiatura del film e la storia di sottofondo praticamente da zero, ottenendo solo il nome del personaggio del fumetto e dando libero sfogo alla sua passione.
Questo nuovo sequel si dimostra molto più eccelso del precedente. La qualità resa su pellicola è a dir poco eccellente, Guillermo crea un mix di Humor, azione frenetica, splendidi combattimenti e ovviamente anche scene ricche di serietà. La bellezza e il punto forte del film stà proprio nel fatto che i personaggi non vengono mai tralasciati e, vengono analizzati profondamente sia nella loro parte da Vigilanti segreti che la vita sentimentale e gli aspetti psicologici di ognuno di loro. Il fatto è proprio che la splendida storia e la sceneggiatura combaciano perfettamente in ogni parte della bobbina non lasciando nulla al caso, neanche la minima essenza che Hellboy 2 possa contenere. La performance del cast risulta essere estremamente soddisfacente, il cast si trova completamente immedesimato nella parte che si trova e fà credere bene l' intero plot allo spettatore pagante.
Ron Perlman quindi si ritrova dunque ad indossare i panni del diavolo rosso dalle corna spezzate. La sua interpretazione è a dir poco magistrale. Red come lo chiamano per gli amici, satana per altri si dimostra essere un vigilante che ha ancora una mentalità fanciullesca quasi bambina. Dall' inizio alla fine del film si può osservare come il personaggio cresca sia caratterialmente che non, facendo scelte che il regista preferisce non delineare nella fascia del giusto o sbagliato. Benchè non amato dagli uomini che ne riconoscono solo le fattezze da mostro, Hellboy continuerà a combattere le tenebre ma, alla fine resterà sempre un mostro, carico oltretutto di sventura. Liz si ritrova una grandissima sorpresa ma è incerta verso il suo futuro mentre, Abe l' uomo pesce si mostra essere uno dei personaggi più profondi e splendidamente realizzati. Su tutti da notare il personaggio del Dr. Krauss che perlomeno a me è piaciuto davvero tantissimo.
Insomma in definitiva Hellboy - The Golden Army si dimostra essere un Mix funzionale. Splendidamente realizzato la pellicola non perde la sua identità, tirando in ballo una sceneggiatura profonda e senza buchi, una colonna sonora eccellente e un cast a dir poco immedesimato. benchè non una pellicola priva di errori, essi sono difficilissimi da scovare e, sicneramente sarebbe inutile elencarli facendo fare qualche faccia strana a chi ancora deve e vuole vedere il film. Del Toro ci ha portato uno splendido gioiello che merità una visione assolutamente per ogni cinefilo appassionato e non.
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18.7.08
Funny Games
Regia: Michael Haneke .
Cast: Naomi Watts, Michael Pitt, Tim Roth, Brady Corbet, Siobhan Fallon, Devon Gearhart.
Anno: 2007.
Durata: 111 minuti circa.
Haneke porta il remake di uno dei suoi film nelle sale dieci anni dopo. Il nuovo Funny Games anche se troppo simile e quasi privo di innovazione si mostra sadico, malato e terribbilmente esplicito.
Il film parte con l' inquadratura di una tranquilla famiglia che, se ne va in vacanza in un villetta isolata. Dopo la visita di due perfetti sconosciuti, la vita diventerà un vero e proprio inferno. I ragazzi che hanno preso in ostaggio l' intera famiglia infatti sono dei veri e propri psicopatici che, li sottopongono a sevizie fisiche e psicologiche.
Ed ecco descritta in breve la trama di Funny Games. Ovviamente c'è molto di più di quanto essa lascia intendere. Il film di Heneke in effetti si mostra al pubblico complesso, non privo di morale ma, con molte pecche nonostante il giusto feeling che è riuscito a mantenere con la pellicola precedente. Le inquadrature paiono da subito qualcosa di originale, ben strutturate in maniera tale da coinvolgere lo spettatore fino al profondo.
Più che per il senzo di inquietudine, non si sa mai cosa ci si può aspettare da questi due psicopatici che, mostrando una maschera educata dapprima e completamente folle in seguito lasciano solo un kisto di terrore e disperazione dietro la loro scia. Fin dalle prime battute la pellicola regge bene, anche se, si può osservare e ascoltare immediatamente la scelta poco azzeccata di inserire metal graffioante che da altamente sui nervi.
La prima parte che mi piacerebbe analizzare è il cast. Quasì tutti gli attori lasciano perlomeno una buona impressione della loro performance. Tim Roth è piuttosto silenzioso in gran parte della pellicola ma, riesce a dare il vero senso di disperazione che trascende tutta la pellicola.
La sua parte, ovvero, quella del padre di famiglia che, non riesce a proteggere i suoi cari dato anche il fatto che è il primo ad essere assalito gli si addice a pennelo.
Splendida la performance della Watts, forseper me la migliore. Espressiva, tenace e nonostante ciò mostra i suoi fragili lati di madre che fuoriescono più e più volte in diverse parti della pellicola. I due Killer se così li si può chiamare si dimostrano proprio come si pensava, freddi, cinici con un forte senso di educazione che maschera la sadicità con cui svolgono gli omicidi, quasi fosse un gioco. Il punto di eccellenza di Funny Games è proprio il cast e, una buona sceneggiatura che regge bene il gioco per cui è stata costruita.
Se da una parte però vi è una prova tutto sommato coinvincente, dall' altro vi sono gravi pecche che, purtroppo non possono passare inosservate. Inanzi tutto la pellicola si dimostra essere qualcosa di poco innovativo rispetto alla pellicola originale, lo si può considerare quindi una sorta di ammodernamento con, cast nuovo e diversi aspetti integrati che però non spiccano all' occhio dello spettatore.
Questo purtroppo non è un punto a sfavore su cui si può sorvolare dato anche il fatto che, la presenza scarsa di colonna sonora e la lentezza che si ripercutoe per tutto il film danno, allo spettatore che ha già visionato l' originale, un profondo senzo di noia. Chi non ha visto il capostipite da questo punto di vista può stare tranquillo ovviamente. Come già detto in precedenza il metal è stata una scelta davvero di cattivo gusto che, su diverse scene nella quale viene applicata diventa imbarazzante e quasi snervante.
Lascio per ultima la nota dolente della pellicola che, sfortunatamente ne abbassa la media qualitativa rendendo tutto il prodotto di poco sopra la sufficenza. Il ritmo nonchè la violenza gratuita ma con una morale sotto regge bene fino a quasi venti minuti dalla fine dove, il criminale biondo con il telecomando manda indietro la scena, l' unico spiraglio di salvezza creato dai riflessi della seducente Watts.
Ora, il Rewind era totalmente da evitare. Perlomeno da parte mia mi ha dato un certo senso di tristezza, quasi fosse che lo spettatore ovvero noi volessimo vedere la fine del massacro che, i cattivi fossero i vincitori invece che i buoni. Se la mia interpretazione è giusta Haneke sfida lo spettatore pagante ad osservare fino alla fine strizzando l' occhio a quella violenza a dir poco gratuita che ci regala. Nonostante ciò che mi ero aspettato di vedere, questo Funny Games non è un film eccezzionale anzi, molto al di sotto della media. Nonostante non sia una pellicola da buttare, può passare tranquillamente inosservata, se va vista però, va vistà con attenzione lasciando che le immagini ci scorrano davanti per poi non essere più scordate, per lungo tempo.
Cast: Naomi Watts, Michael Pitt, Tim Roth, Brady Corbet, Siobhan Fallon, Devon Gearhart.
Anno: 2007.
Durata: 111 minuti circa.
Haneke porta il remake di uno dei suoi film nelle sale dieci anni dopo. Il nuovo Funny Games anche se troppo simile e quasi privo di innovazione si mostra sadico, malato e terribbilmente esplicito.
Il film parte con l' inquadratura di una tranquilla famiglia che, se ne va in vacanza in un villetta isolata. Dopo la visita di due perfetti sconosciuti, la vita diventerà un vero e proprio inferno. I ragazzi che hanno preso in ostaggio l' intera famiglia infatti sono dei veri e propri psicopatici che, li sottopongono a sevizie fisiche e psicologiche.
Ed ecco descritta in breve la trama di Funny Games. Ovviamente c'è molto di più di quanto essa lascia intendere. Il film di Heneke in effetti si mostra al pubblico complesso, non privo di morale ma, con molte pecche nonostante il giusto feeling che è riuscito a mantenere con la pellicola precedente. Le inquadrature paiono da subito qualcosa di originale, ben strutturate in maniera tale da coinvolgere lo spettatore fino al profondo.
Più che per il senzo di inquietudine, non si sa mai cosa ci si può aspettare da questi due psicopatici che, mostrando una maschera educata dapprima e completamente folle in seguito lasciano solo un kisto di terrore e disperazione dietro la loro scia. Fin dalle prime battute la pellicola regge bene, anche se, si può osservare e ascoltare immediatamente la scelta poco azzeccata di inserire metal graffioante che da altamente sui nervi.
La prima parte che mi piacerebbe analizzare è il cast. Quasì tutti gli attori lasciano perlomeno una buona impressione della loro performance. Tim Roth è piuttosto silenzioso in gran parte della pellicola ma, riesce a dare il vero senso di disperazione che trascende tutta la pellicola.
La sua parte, ovvero, quella del padre di famiglia che, non riesce a proteggere i suoi cari dato anche il fatto che è il primo ad essere assalito gli si addice a pennelo.
Splendida la performance della Watts, forseper me la migliore. Espressiva, tenace e nonostante ciò mostra i suoi fragili lati di madre che fuoriescono più e più volte in diverse parti della pellicola. I due Killer se così li si può chiamare si dimostrano proprio come si pensava, freddi, cinici con un forte senso di educazione che maschera la sadicità con cui svolgono gli omicidi, quasi fosse un gioco. Il punto di eccellenza di Funny Games è proprio il cast e, una buona sceneggiatura che regge bene il gioco per cui è stata costruita.
Se da una parte però vi è una prova tutto sommato coinvincente, dall' altro vi sono gravi pecche che, purtroppo non possono passare inosservate. Inanzi tutto la pellicola si dimostra essere qualcosa di poco innovativo rispetto alla pellicola originale, lo si può considerare quindi una sorta di ammodernamento con, cast nuovo e diversi aspetti integrati che però non spiccano all' occhio dello spettatore.
Questo purtroppo non è un punto a sfavore su cui si può sorvolare dato anche il fatto che, la presenza scarsa di colonna sonora e la lentezza che si ripercutoe per tutto il film danno, allo spettatore che ha già visionato l' originale, un profondo senzo di noia. Chi non ha visto il capostipite da questo punto di vista può stare tranquillo ovviamente. Come già detto in precedenza il metal è stata una scelta davvero di cattivo gusto che, su diverse scene nella quale viene applicata diventa imbarazzante e quasi snervante.
Lascio per ultima la nota dolente della pellicola che, sfortunatamente ne abbassa la media qualitativa rendendo tutto il prodotto di poco sopra la sufficenza. Il ritmo nonchè la violenza gratuita ma con una morale sotto regge bene fino a quasi venti minuti dalla fine dove, il criminale biondo con il telecomando manda indietro la scena, l' unico spiraglio di salvezza creato dai riflessi della seducente Watts.
Ora, il Rewind era totalmente da evitare. Perlomeno da parte mia mi ha dato un certo senso di tristezza, quasi fosse che lo spettatore ovvero noi volessimo vedere la fine del massacro che, i cattivi fossero i vincitori invece che i buoni. Se la mia interpretazione è giusta Haneke sfida lo spettatore pagante ad osservare fino alla fine strizzando l' occhio a quella violenza a dir poco gratuita che ci regala. Nonostante ciò che mi ero aspettato di vedere, questo Funny Games non è un film eccezzionale anzi, molto al di sotto della media. Nonostante non sia una pellicola da buttare, può passare tranquillamente inosservata, se va vista però, va vistà con attenzione lasciando che le immagini ci scorrano davanti per poi non essere più scordate, per lungo tempo.
14.7.08
Box Office Italia 11-13 luglio 2008
Ed eccoci con il nuovo aggiornamento sul risultato economico delle pellicole in Italia, primo Wanted ma, l' estate inizia a farsi sentire e con essa l' esodo dalle sale cinematografiche.
Dunque come prevedibile l' estate inizia a farsi sentire. Il grande caldo porta con se solo cattiva aria per il botteghino italiano che cala irrimediabilmente i risultati economici di tutte le pellicole trasmesse. Primo anche questa settimana Wanted - Scegli il tuo destino che, porta a casa altri 575 mila euro incassando 1.400 euro per sala circa. Si introduce direttamente in seconda posizione Agente Smart che inzia la scalata della vetta con 527 mila euro. Il film dei Vanzina si trasferisce in terza posizione raccimolando circa 470 mila euro portando la pellicola italiana a quasi 4 milioni di euro di sfruttamento.
Funny games è una delle New Entry del Week End ma incassa solamente 400 mila euro mentre, la pellicola targata Leterrier del gigante verde incassa 170 mila euro arrivando anche essa quasi a sforare i 4 milioni di euro. Ken il guerriero incassa 1.800 euro per sala portando il suo totale a 316 mila euro di incasso complessivo, u nrisultato almeno per quanto riguarda le medie per sala piuttosto discreto. Ultime due pellicole della classifica E Venne Il Giorno che riuscirà a malapena a raggiungiere la vetta dei 3 milioni di euro complessivi e, Gomorra che difficilmente arriverà ai 10. Come già predetto da me in uno dei post precedenti, l' estate e il grande caldo sono i periodi peggiori per l' incasso di una pellicola. Lo sfruttamento di queste ultime in tale stagione risulta essere difficoltoso, per quanto alcuni film possano meritare la visione in sala, le spiaggie sono una visione migliore ed evidentemente trionfale.
Non è ancora detta l' ultima parola però. Luglio farà uscire due grandissimi mostri in sala che, forse, potrebbero far risuollevare le cose. Fin dall' inizio si era detto che Hellboy The Golden Army e, Il Cavaliere Oscuro avevano qualche speranza di scampare a questo esodo anche se, risulta strana comunque, la scelta di piazzarlo nel periodo sopra citato rischiando di fare un buco nell' acqua. La situazione è del tutto imprevedibile, anche se io, non posso che sperare sempre in meglio.
12.7.08
I Due campioni dell' estate
Un piccolo spazio di approfondimento su due delle fantastiche ed eroistiche pellicole da non perdere assolutamente. Luglio sarà un mese pieno di sorprese che dovrebbe risollevare la stagione estiva Italiana e, un certo pipistrello nero e un diavolo rosso dovrebbero riuscire nel tentativo.
Come sappiamo già dai risultati scandalosi al Box-Office dei precedenti anni estivi Italiani, il cinema si svuota, le spiaggie si riempono come di norma e i film incassano veramente pochissimo. Già altre pellicole hanno tentato e miseramente fallito nell' obbiettivo di riportare la stagione calda ad una vetta di maggior rilievo anche nel nostro paese, quest' anno però c'è qualche possibilità. Inanzi tutto come si può constatare all' incasso nei Week-End gli incassi del botteghino si sono già ridotti notevolmente ma, rispetto agli anni precedenti, diverse pellicole tengono bene riuscendo ad incassare anche sui due milioni di euro e a sfiorare i tre complessivi. Le più grandi sorprese che ci aspettano quest' anno invece, sono incentrate proprio nel fulcro della stagione estiva. Il mese di Luglio infatti ci vede catapultati direttamente nella citta di Gotham dove, un certo criminale con un sorriso sadico spalmato direttamente sulla faccia e, un pipistrello nero che combatte per la giustizia ci daranno uno dei più hrandi spettacoli che siano mai stati realizzati. Inutile dire che le mie speranze sono riposte ardentemente in questo Batman - the Dark Night. Cristopher Nolan ha realizzato film eccezzionali dei quali, ho preso visione con molto piacere e senza mai stancarmi. Oltre al fatto che da sempre il suepereroe suddetto mi ha sempre interessato più degli altri, non per i poteri che in se per se non ha, tanto per il suo lato umano, la capacità che ha di mostrare la debolezza dell' animo dell' uomo che diventando il terrore principale dei criminali di Gotham, ha un certo senso di malinconia e a volte anche di pura follia. Scelta azzeccatissima quella di far rientrare in scena il Joker, uno dei villains più folli, pazzi, sadici che la storia del fumetto abbia mai creato. Quello che mi attira più della pellicola che, lo sento già da ora, non deluderà le aspetattive è vedere la performance di Heat Ledger che, benchè noi tutti ricordiamo come grande attore ci ha lasciato un ultimo dono che è bene conservare al meglio e analizzarlo profondamente. Ma se da una parte c'è Nolan con il suo tocco un pò più Noir e Dark, dall' altro c'è un gotico Guillermo Del Toro che riporta in auge uno dei suoi film d' azione meglio riusciti di sempre. Torna sui nostri schermi infatti il diavolo rosso che io, ho apprezzatto molto nella sua prima performance, Hellboy è pronto a mettersi in mostra il 16 luglio portando quel giusto ritmo e adrenalina che non guasta di certo. Il bello di tutte e due le pellicole sopra citate è che a differenza degli altri prodotti super eroistici, questi hanno una sceneggiatura solida e, una storia molto più profonda. I registi dietro la camera da presa sanno il fatto loro e, analizzano con precisione e introspezione ogni singolo aspetto dei personaggi, non tralasciando niente sia dal punto visivo che sensitivo. Insomma si spera che lo sfruttamente di queste due grandissime pellicole riesca a portare qualche vantaggio, sopratutto dal punto di vista
del box office. Vi è dalle ultime notizie, la possibilità che si faccia un terzo sequel del pipistrello nero in base ai risultati monetari di questo Cavaliere oscuro, intanto si sà già che il film di Del Toro ha incassato in america circa 14 milioni di dollari, un risultato piuttosto soddisfacente che è in aumento dato che è una new entry della settimana. In definitiva, questa stagione estiva non ha proprio voglia di lasciarci (per fortuna) con la bocca asciutta, anzi, promette di lasciare dietro di se un gran parlare e che, ne sono sicuro, non deluderà, anzi sorprenderà veramente chi ancora ha voglia di tante emozioni in sala.
Come sappiamo già dai risultati scandalosi al Box-Office dei precedenti anni estivi Italiani, il cinema si svuota, le spiaggie si riempono come di norma e i film incassano veramente pochissimo. Già altre pellicole hanno tentato e miseramente fallito nell' obbiettivo di riportare la stagione calda ad una vetta di maggior rilievo anche nel nostro paese, quest' anno però c'è qualche possibilità. Inanzi tutto come si può constatare all' incasso nei Week-End gli incassi del botteghino si sono già ridotti notevolmente ma, rispetto agli anni precedenti, diverse pellicole tengono bene riuscendo ad incassare anche sui due milioni di euro e a sfiorare i tre complessivi. Le più grandi sorprese che ci aspettano quest' anno invece, sono incentrate proprio nel fulcro della stagione estiva. Il mese di Luglio infatti ci vede catapultati direttamente nella citta di Gotham dove, un certo criminale con un sorriso sadico spalmato direttamente sulla faccia e, un pipistrello nero che combatte per la giustizia ci daranno uno dei più hrandi spettacoli che siano mai stati realizzati. Inutile dire che le mie speranze sono riposte ardentemente in questo Batman - the Dark Night. Cristopher Nolan ha realizzato film eccezzionali dei quali, ho preso visione con molto piacere e senza mai stancarmi. Oltre al fatto che da sempre il suepereroe suddetto mi ha sempre interessato più degli altri, non per i poteri che in se per se non ha, tanto per il suo lato umano, la capacità che ha di mostrare la debolezza dell' animo dell' uomo che diventando il terrore principale dei criminali di Gotham, ha un certo senso di malinconia e a volte anche di pura follia. Scelta azzeccatissima quella di far rientrare in scena il Joker, uno dei villains più folli, pazzi, sadici che la storia del fumetto abbia mai creato. Quello che mi attira più della pellicola che, lo sento già da ora, non deluderà le aspetattive è vedere la performance di Heat Ledger che, benchè noi tutti ricordiamo come grande attore ci ha lasciato un ultimo dono che è bene conservare al meglio e analizzarlo profondamente. Ma se da una parte c'è Nolan con il suo tocco un pò più Noir e Dark, dall' altro c'è un gotico Guillermo Del Toro che riporta in auge uno dei suoi film d' azione meglio riusciti di sempre. Torna sui nostri schermi infatti il diavolo rosso che io, ho apprezzatto molto nella sua prima performance, Hellboy è pronto a mettersi in mostra il 16 luglio portando quel giusto ritmo e adrenalina che non guasta di certo. Il bello di tutte e due le pellicole sopra citate è che a differenza degli altri prodotti super eroistici, questi hanno una sceneggiatura solida e, una storia molto più profonda. I registi dietro la camera da presa sanno il fatto loro e, analizzano con precisione e introspezione ogni singolo aspetto dei personaggi, non tralasciando niente sia dal punto visivo che sensitivo. Insomma si spera che lo sfruttamente di queste due grandissime pellicole riesca a portare qualche vantaggio, sopratutto dal punto di vista
del box office. Vi è dalle ultime notizie, la possibilità che si faccia un terzo sequel del pipistrello nero in base ai risultati monetari di questo Cavaliere oscuro, intanto si sà già che il film di Del Toro ha incassato in america circa 14 milioni di dollari, un risultato piuttosto soddisfacente che è in aumento dato che è una new entry della settimana. In definitiva, questa stagione estiva non ha proprio voglia di lasciarci (per fortuna) con la bocca asciutta, anzi, promette di lasciare dietro di se un gran parlare e che, ne sono sicuro, non deluderà, anzi sorprenderà veramente chi ancora ha voglia di tante emozioni in sala.
11.7.08
Ken il guerriero - La leggenda di Hokuto
Regia: Takahiro Imamura .
Cast: Hiroshi Abe, Takashi Ukaji, Kou Shibasaki, Akio Ôtsuka, Hôchû Ôtsuka, Kenyû Horiuchi .
Anno: 2006.
Durata: 95 minuti circa.
A quasi tre anni dall' uscita giapponese, irrompe nelle nostre sale il combattente più forte di sempre, splendida animazione, tante botte e un ritmo che non delude mai.
La terra vivendo ormai in un periodo pressappoco apocalittico è contesa da due super guerrieri, Sauzer di Nanto e Raoul il fratello maggiore di Hokuto. Entrambi dominano con la forza i territori e stanno per conttenderseli con una vera e propria guerra. Irromperanno fra i due Kenshiro e Shu che vogliono mettere l' ordine e far finire questi inutili conflitti in cui a rimetterci è sempre la popolazione.
Inutile dire che questo film porta con grandissimo stile la serie animata sul grande schermo. Finalmente dopo quasi tre anni di attesa, nelle nostre sale cinematografiche viene proiettato questo film di animazione che non delude anzi, grazie alla splendida animazione e colonna sonora è in grado di riportare ad un ammodernamento la vecchia serie animata che tutti almeno una volta nella vita abbiamo visto. I collegamenti con la trama principale ci sono e anche videnti ma, con il prologo iniziale si può tranquillamente scorrere l' intera trama senza mai restare all' oscuro di qualche punto. I primi 5 minuti del film infatti riassumono abbastanza egregiamente il fulcro della storia di Kenshiro e delle sue avventure. Il rapporto qualita/storia vi è tutto, almeno per me, la fantastica e fluida animazione si sposa benissimo con il designer che rende la storia fresca e nuova che non sminuisce il vecchio stile ma, anzi, ne fortifica alcuni campi rendendo alcuni particolari fisici nettamente più sviluppati e approfonditi. Imamura riesce così nell' obbiettivo di portare Ken il guerriero su una pellicola di un' ora e mezza senza mai stancare o lanciare frasi da fan tipiche dello sminuimento dell' opera cinematografica rispetto al cartone di base.
Il doppiaggio italiano non delude troppo, ci si ritrova davanti a voci non del tutto azzeccate ma orecchiabilissime. La censura ancora una volta però colpisce. Non avendo visto l' opera in lingua originale, posso solo tirare ad indovinare ma, quasi sicuramente, essendo il prodotto italiano destinato alle sale saranno state quasi sicuramente applicati diversi tagli anche se minimali o, piccole censure. Resta comunque il fatto che l' opera di Imamura tocca solo quel piccolo tatso che era la violenza insita nel anime giapponese originale. In effetti come molti dei fan e non potranno osservare, le scene di combattimento che terminano con spappolamenti e le solite e indimenticabili frasi del tipo : "Morirai fra 3 secondi.." Le si potranno ritrovare tutte ma, sicuramente sono meno violente di quello che sarebbero state nella serie animata regolare. Interessante è appunto soffermarsi sul "Ricordare." In film del genere si possono osservare tantissime cose che danno nostalgia e La Leggenda di Hokuto non fa eccezzione. In effetti è difficile nn trovarsi un mezzo sorriso sulla bocca vedendo Kenshiro leccarsi il sangue con il pollice e fare i suoi soliti urli alla Bruce Lee, sicuramente uno dei tanti punti a favore. L' ambientazione e i colpi di scena non mancano di sicuro come le scelte stilistiche e per quanto mi riguarda azzeccatissime del regista sulla trama in generale del film.
Ora, seppure a malincuore voglio analizzare l' aspetto negativo che per quanto posso aver osservato si trova sparpagliato per tutto il film. Mentre se da una parte le scelte della regia paiono ottime, dall' altra qualche buco di sceneggiatura mostra durante la pellicola tagli bruschi e cambiamenti repentini, talvolta le scene sono troppo rapide quasi si volesse evitarle o farle scorrere fin troppo in fretta. Benchè i lpunto sopra citato fà calare di molto la qualità della pellicola, i punti a favore sono fin troppi e dati con troppe motivazioni valide che ci si puà tranquillamente passare sopra durante la visione del film. In conclusione Ken il guerriero - La leggenda di Hokuto è un film d' animazione godibilissimo, uno splendido ritorno alle origini con un designer tutto nuovo e una trama ben struttura ma con qualche buco di scenggiatura quà e là che guasta qualche scena. I fan non possono perdersi una pellicola di questo calibro mentre, per chi non lo è può tranquillamente godersi la pellicola senza annoiarsi mai, assolutamente consigliato sperando che il film faccia successo anche al botteghino italiano.
Cast: Hiroshi Abe, Takashi Ukaji, Kou Shibasaki, Akio Ôtsuka, Hôchû Ôtsuka, Kenyû Horiuchi .
Anno: 2006.
Durata: 95 minuti circa.
A quasi tre anni dall' uscita giapponese, irrompe nelle nostre sale il combattente più forte di sempre, splendida animazione, tante botte e un ritmo che non delude mai.
La terra vivendo ormai in un periodo pressappoco apocalittico è contesa da due super guerrieri, Sauzer di Nanto e Raoul il fratello maggiore di Hokuto. Entrambi dominano con la forza i territori e stanno per conttenderseli con una vera e propria guerra. Irromperanno fra i due Kenshiro e Shu che vogliono mettere l' ordine e far finire questi inutili conflitti in cui a rimetterci è sempre la popolazione.
Inutile dire che questo film porta con grandissimo stile la serie animata sul grande schermo. Finalmente dopo quasi tre anni di attesa, nelle nostre sale cinematografiche viene proiettato questo film di animazione che non delude anzi, grazie alla splendida animazione e colonna sonora è in grado di riportare ad un ammodernamento la vecchia serie animata che tutti almeno una volta nella vita abbiamo visto. I collegamenti con la trama principale ci sono e anche videnti ma, con il prologo iniziale si può tranquillamente scorrere l' intera trama senza mai restare all' oscuro di qualche punto. I primi 5 minuti del film infatti riassumono abbastanza egregiamente il fulcro della storia di Kenshiro e delle sue avventure. Il rapporto qualita/storia vi è tutto, almeno per me, la fantastica e fluida animazione si sposa benissimo con il designer che rende la storia fresca e nuova che non sminuisce il vecchio stile ma, anzi, ne fortifica alcuni campi rendendo alcuni particolari fisici nettamente più sviluppati e approfonditi. Imamura riesce così nell' obbiettivo di portare Ken il guerriero su una pellicola di un' ora e mezza senza mai stancare o lanciare frasi da fan tipiche dello sminuimento dell' opera cinematografica rispetto al cartone di base.
Il doppiaggio italiano non delude troppo, ci si ritrova davanti a voci non del tutto azzeccate ma orecchiabilissime. La censura ancora una volta però colpisce. Non avendo visto l' opera in lingua originale, posso solo tirare ad indovinare ma, quasi sicuramente, essendo il prodotto italiano destinato alle sale saranno state quasi sicuramente applicati diversi tagli anche se minimali o, piccole censure. Resta comunque il fatto che l' opera di Imamura tocca solo quel piccolo tatso che era la violenza insita nel anime giapponese originale. In effetti come molti dei fan e non potranno osservare, le scene di combattimento che terminano con spappolamenti e le solite e indimenticabili frasi del tipo : "Morirai fra 3 secondi.." Le si potranno ritrovare tutte ma, sicuramente sono meno violente di quello che sarebbero state nella serie animata regolare. Interessante è appunto soffermarsi sul "Ricordare." In film del genere si possono osservare tantissime cose che danno nostalgia e La Leggenda di Hokuto non fa eccezzione. In effetti è difficile nn trovarsi un mezzo sorriso sulla bocca vedendo Kenshiro leccarsi il sangue con il pollice e fare i suoi soliti urli alla Bruce Lee, sicuramente uno dei tanti punti a favore. L' ambientazione e i colpi di scena non mancano di sicuro come le scelte stilistiche e per quanto mi riguarda azzeccatissime del regista sulla trama in generale del film.
Ora, seppure a malincuore voglio analizzare l' aspetto negativo che per quanto posso aver osservato si trova sparpagliato per tutto il film. Mentre se da una parte le scelte della regia paiono ottime, dall' altra qualche buco di sceneggiatura mostra durante la pellicola tagli bruschi e cambiamenti repentini, talvolta le scene sono troppo rapide quasi si volesse evitarle o farle scorrere fin troppo in fretta. Benchè i lpunto sopra citato fà calare di molto la qualità della pellicola, i punti a favore sono fin troppi e dati con troppe motivazioni valide che ci si puà tranquillamente passare sopra durante la visione del film. In conclusione Ken il guerriero - La leggenda di Hokuto è un film d' animazione godibilissimo, uno splendido ritorno alle origini con un designer tutto nuovo e una trama ben struttura ma con qualche buco di scenggiatura quà e là che guasta qualche scena. I fan non possono perdersi una pellicola di questo calibro mentre, per chi non lo è può tranquillamente godersi la pellicola senza annoiarsi mai, assolutamente consigliato sperando che il film faccia successo anche al botteghino italiano.
8.7.08
Dvd Recensioni: Prospettive di un delitto
Regia: Pete Travis .
Cast: Forest Whitaker, Matthew Fox, Dennis Quaid, Sigourney Weaver, Zoe Saldana .
Anno: 2007.
Durata: 90 minuti circa.
8 diverse persone, 8 diversi flashback e prospettive, un solo attentato e tanta voglia di ripetersi, questi l' ingredienti principali del flm che a lungo andare stanca veramente.
Durante un Summit a Madrid il presidente degli Stati Uniti d' America viene colpito da un cecchino appostato nella piazza del convegno internazionale. Il susseguirsi di eventi sarà visto attraverso gli occhi delle guardie del corpo, del presidente, di un turista e persino dagli attentatori.
Fin dalle prime battute si capisce che, Vantage Point o per meglio dire prospettive di un delitto ha poco da offrire ad un genere che già ricamato molteplici volte da sempre gli stessi frutti. Prima cosa che balena agli occhi è il fatto che seppur interessante ossservare la gran parte della trama sotto diversi punti di vista dopo circa la terza prospettiva si cade nella noia e nella ripetitività più assoluta. La trama già da come si può capire non ha nulla di nuovo da mostrare è, per l' appunto il modo in cui viene raccontato che è in un certo senso più originale e inventivo anche se, come già detto in precedenza sfruttato veramente male e in maniera monotona. Si può da subito vedere il solito patriottismo americano che, benchè il iflm affronti problemi attuali in maniera piuttosto realistica, mostrando ben bene il terrore che si può provare di fronte a tanta impotenza e l' inutilità di questi attacchi terroristici, non si può non notare la figura del presidente buono che, con frasi tipiche ad effetto mostra indulgenza e la forza del proprio popolo tenendo sotto controllo la situazione e, non rispondendo al fuoco con il fuoco.
Il cast dà perlomeno una prova abbastanza discreta. Fra tutti possiamo analizzare Dennis Quaid che dall' inizio alla fine sembra coinvolto molto bene nell' azione anche se spesso e volentieri inespressivo come pochi, Forest Whitaker invece si mostra ancora una volta davvero una scelta azzeccata, di sicuro il più espressivo. Matthew Fox invece approda sul grande schermo dopo la serie televisiva di successo Lost ma ha una parte pressapoco ridotta che sfrutta la sua presenza alla fine. Il cast di certo non è aiutato poi da una sceneggiatura piatta e piena di buchi che offre veramente pochi nuovi spunti per un qualcosa che alla fin fine non lascia nessun orma dietro di se. La colonna sonora si presenta azzeccata anche se raramente ve ne ricorderete qualche brano, da analizzare invece a fondo sono le scelte del regista. A mio parere si potevano evitare abbondandemente i rewind tutte le volte che si cambiava prospettiva, principalmente perchè all' occhio stanca vedere sempre la stessa cosa ripetuta almeno 5 volte.
In definitiva Prospettive di un delitto risulta essere scontato, lento e ripetitivo anche se, forse con un impostazione migliore ed una sceneggiatura più solida si sarebbe riusciti sicuramente in un risultato migliore, forse anche più originale e scorrevole. Sono da abbandonare a mio parere queste solidi e dure radici di patriottismo che rendono queste pellicole quasi ironiche e assolutamente spiacevoli. Vantage Point insomma si può vedere facendo mente locale su quanto detto ma, per quanto mi riguarda è solamente una pellicola mediocre che può essere evitata.
Cast: Forest Whitaker, Matthew Fox, Dennis Quaid, Sigourney Weaver, Zoe Saldana .
Anno: 2007.
Durata: 90 minuti circa.
8 diverse persone, 8 diversi flashback e prospettive, un solo attentato e tanta voglia di ripetersi, questi l' ingredienti principali del flm che a lungo andare stanca veramente.
Durante un Summit a Madrid il presidente degli Stati Uniti d' America viene colpito da un cecchino appostato nella piazza del convegno internazionale. Il susseguirsi di eventi sarà visto attraverso gli occhi delle guardie del corpo, del presidente, di un turista e persino dagli attentatori.
Fin dalle prime battute si capisce che, Vantage Point o per meglio dire prospettive di un delitto ha poco da offrire ad un genere che già ricamato molteplici volte da sempre gli stessi frutti. Prima cosa che balena agli occhi è il fatto che seppur interessante ossservare la gran parte della trama sotto diversi punti di vista dopo circa la terza prospettiva si cade nella noia e nella ripetitività più assoluta. La trama già da come si può capire non ha nulla di nuovo da mostrare è, per l' appunto il modo in cui viene raccontato che è in un certo senso più originale e inventivo anche se, come già detto in precedenza sfruttato veramente male e in maniera monotona. Si può da subito vedere il solito patriottismo americano che, benchè il iflm affronti problemi attuali in maniera piuttosto realistica, mostrando ben bene il terrore che si può provare di fronte a tanta impotenza e l' inutilità di questi attacchi terroristici, non si può non notare la figura del presidente buono che, con frasi tipiche ad effetto mostra indulgenza e la forza del proprio popolo tenendo sotto controllo la situazione e, non rispondendo al fuoco con il fuoco.
Il cast dà perlomeno una prova abbastanza discreta. Fra tutti possiamo analizzare Dennis Quaid che dall' inizio alla fine sembra coinvolto molto bene nell' azione anche se spesso e volentieri inespressivo come pochi, Forest Whitaker invece si mostra ancora una volta davvero una scelta azzeccata, di sicuro il più espressivo. Matthew Fox invece approda sul grande schermo dopo la serie televisiva di successo Lost ma ha una parte pressapoco ridotta che sfrutta la sua presenza alla fine. Il cast di certo non è aiutato poi da una sceneggiatura piatta e piena di buchi che offre veramente pochi nuovi spunti per un qualcosa che alla fin fine non lascia nessun orma dietro di se. La colonna sonora si presenta azzeccata anche se raramente ve ne ricorderete qualche brano, da analizzare invece a fondo sono le scelte del regista. A mio parere si potevano evitare abbondandemente i rewind tutte le volte che si cambiava prospettiva, principalmente perchè all' occhio stanca vedere sempre la stessa cosa ripetuta almeno 5 volte.
In definitiva Prospettive di un delitto risulta essere scontato, lento e ripetitivo anche se, forse con un impostazione migliore ed una sceneggiatura più solida si sarebbe riusciti sicuramente in un risultato migliore, forse anche più originale e scorrevole. Sono da abbandonare a mio parere queste solidi e dure radici di patriottismo che rendono queste pellicole quasi ironiche e assolutamente spiacevoli. Vantage Point insomma si può vedere facendo mente locale su quanto detto ma, per quanto mi riguarda è solamente una pellicola mediocre che può essere evitata.
Etichette:
Azione.,
Cinema recensioni,
Drammatico,
Home Video,
Thriller
7.7.08
La notte non aspetta
Regia: David Ayer.
Cast: Keanu Reeves, Forest Whitaker, Amaury Nolasco, Hugh Laurie .
Anno: 2008.
Durata: 107 minuti circa.
Keanu Reeves riveste ancora una volta i panni del poliziotto gagliardo e cattivo al punto giusto, in una pellicola che tiene bene il ritmo iniziale fino alla fine.
Tom Ludlow dopo la morte della moglie vive la sua vita da poliziotto come scopo principale, come ne fosse il fulcro. Dopo l' assalto in un fast food di due malviventi e l' assasinio del suo ex partner davanti ai suoi occhi, si ritrova invischiato in un reticolo di crimini e tradimenti oltre ogni suo sospetto, scoprendo che nel suo lavoro ci sono molti più segreti di quanto si sapeva.
David Ayer riesce a portare sullo schermo un film scorrevole e con il giusto ritmo che è davvero capace di divertire con una trama più che buona e una sceneggiatura che regge il confronto. La pellicola non viene apprezzata per il fatto dell' originalità quanto, per la trasposizione. Il concatenarsi di eventi viene esplecato in maniera semplice e d' effetto, non fà perdere la scorrevolezza e l' immediatezza del film neanche di un centesimo.
La prova del cast è buona, sopratutto l' interpretazione di Reeves che bene o male si salva su tutte. Molto sentita perlomeno da parte mia è la presenza anche se minimale di Hugh Laurie che mantiene sempre il solito umorismo e espressione alla Dr. House. La fotografia e la colonna sonora sono molto adatti all' aspetto in se e per se del film anche se, se si guarda con occhio attento e scrupoloso si notano le pecche, che non sono poche del film. La notte non aspetta infatti, se pur riesce nell' obbiettivo di intrattenere lo spettatore, difficilmente lascerà qualcosa di impresso dopo i suoi relativi 107 minuti di durata. Il film è fatto per essere guardato senza nulla chiedere ne eccellere e forse, deve essere così. L' azione frenetica in cui si viene coinvolti lascia passare qualche buco di sceneggiatura quà e là e spesso e volentieri lo si nota ma senza storcere di troppo il naso.
Tutto sommato Streets King o, come stato tradotto in italiano La notte non aspetta è un film piacevole e discutibile che, però si lascia guardare senza nulla chiedere allo spettatore. Coinvolge per tutta la durata ma, lascia intendere qualche pecca che a fine visione non passa inosservata, discreto, forse poco meno ma, lo scopo primario per cui viene creato suppongo sia stato raggiunto. Da non far passare inosservato per quanto mi riguarda è la volontà di lascir intendere quanto sia corrotto il sistema che ci circonda, sopratutto l' apparato di polizia perchè come dice il film è oramai cosa rara trovare una persona onesta sopratutto nel corpo addetto alla nostra protezione, a volte, l' unico modo per far rispettare l' ordine è oltrepassare la legge, per giuste cause ovviamente.
Cast: Keanu Reeves, Forest Whitaker, Amaury Nolasco, Hugh Laurie .
Anno: 2008.
Durata: 107 minuti circa.
Keanu Reeves riveste ancora una volta i panni del poliziotto gagliardo e cattivo al punto giusto, in una pellicola che tiene bene il ritmo iniziale fino alla fine.
Tom Ludlow dopo la morte della moglie vive la sua vita da poliziotto come scopo principale, come ne fosse il fulcro. Dopo l' assalto in un fast food di due malviventi e l' assasinio del suo ex partner davanti ai suoi occhi, si ritrova invischiato in un reticolo di crimini e tradimenti oltre ogni suo sospetto, scoprendo che nel suo lavoro ci sono molti più segreti di quanto si sapeva.
David Ayer riesce a portare sullo schermo un film scorrevole e con il giusto ritmo che è davvero capace di divertire con una trama più che buona e una sceneggiatura che regge il confronto. La pellicola non viene apprezzata per il fatto dell' originalità quanto, per la trasposizione. Il concatenarsi di eventi viene esplecato in maniera semplice e d' effetto, non fà perdere la scorrevolezza e l' immediatezza del film neanche di un centesimo.
La prova del cast è buona, sopratutto l' interpretazione di Reeves che bene o male si salva su tutte. Molto sentita perlomeno da parte mia è la presenza anche se minimale di Hugh Laurie che mantiene sempre il solito umorismo e espressione alla Dr. House. La fotografia e la colonna sonora sono molto adatti all' aspetto in se e per se del film anche se, se si guarda con occhio attento e scrupoloso si notano le pecche, che non sono poche del film. La notte non aspetta infatti, se pur riesce nell' obbiettivo di intrattenere lo spettatore, difficilmente lascerà qualcosa di impresso dopo i suoi relativi 107 minuti di durata. Il film è fatto per essere guardato senza nulla chiedere ne eccellere e forse, deve essere così. L' azione frenetica in cui si viene coinvolti lascia passare qualche buco di sceneggiatura quà e là e spesso e volentieri lo si nota ma senza storcere di troppo il naso.
Tutto sommato Streets King o, come stato tradotto in italiano La notte non aspetta è un film piacevole e discutibile che, però si lascia guardare senza nulla chiedere allo spettatore. Coinvolge per tutta la durata ma, lascia intendere qualche pecca che a fine visione non passa inosservata, discreto, forse poco meno ma, lo scopo primario per cui viene creato suppongo sia stato raggiunto. Da non far passare inosservato per quanto mi riguarda è la volontà di lascir intendere quanto sia corrotto il sistema che ci circonda, sopratutto l' apparato di polizia perchè come dice il film è oramai cosa rara trovare una persona onesta sopratutto nel corpo addetto alla nostra protezione, a volte, l' unico modo per far rispettare l' ordine è oltrepassare la legge, per giuste cause ovviamente.
Wanted - Scegli il tuo destino
Regia: Timur Bekmambetov.
Cast: James McAvoy, Morgan Freeman, Angelina Jolie, Terence Stamp, Thomas Kretschmann .
Anno: 2008.
Durata: 110 minuti circa.
Ed ecco che l' ennesimo film tratto da un fumetto esce in sala, Wanted si dimostra essere una ventata d' aria fresca nel cinema russo che si evolve dai Guardiani della Notte rendendo il prodotto un mix di azione e sparatorie impossibili discretamente buono.
Wesley Gibson vive la sua vita piatta e monotona nella peggiore forma che possa esistere. Impiegato normale senza una vita sociale degna di essere menzionata con una ragazza che lo tradisce con il miglior amico e un datore di lavoro a dir poco pesante in tutte e due i sensi possibili. La svolta inizia dall' incontro con una giustiziera che lo trascinà in una confraternità di assasini facendogli scoprire chi è lui in realtà e quali sono le sue doti. Le armi del fato che sarebbe il nome della setta, però, nascondono un terribile segreto che il giovane riporterà alla luce tentando poi di distruggerlo.
Wanted si dimostra da subito un prodotto puramente basato su un azione esaustiva e su scene ricche di computer graphic che imperano su tutta la durata della pellicola. Ciò che colpisce di primo piano è proprio la scelta della regia, Bekmambetov infatti dopo aver fatto uscire dalla russia i due film relativi ai Guardiani della notte, colpisce spudoratamente con questo nuovo action movie che si mostra frenetico e azzeccato perlomeno in buona parte.
La scelta del cast è azzecatissima perlomeno, si può osservare una buonissima interpretazione da parte di quasi tutti. James McAvoy interpreta splendidamente fin dalle prime battute di sottofondo la parte del ragazzo che si ritrova invischiato in qualcosa più grande di lui. Il giovane promette bene, sopratutto donando quell' enfasi che intosta la pellicola dando quel senso di tamarragine che non guasta di certo. Angelina Jolie è sempre più sensuale anche se, terribilmente silenziosa. La parte di quest' ultima è stata scelta perfettamente dato che, per quanto mi riguarda non intralcia anzi arrichisce il rapporto che il giovane Wesley ha verso l' agenzia segreta. Meno sentita invece è la performance di Morgan Freeman che restando quasi del tutto impassibile per la gran parte della pellicola poteva davvero lavorare meglio.
Il comparto tecnico e sonoro di Wanted rende il giusto feeling che vi è con la trama principale. La colonna sonora non intralcia minimamente, azni, la scelta di certi brani è assolutamente esatta. Il film risente principalmente dell' uso della CG che pur essendo a mio parere discreta appesantisce un pò le scene di azione rendendole molto ma molto fuori dalla realtà ma, restano comunque sia ben strutturate e movimentate.
Wanted - Scegli il tuo destino porta con se tutto il fragore che questo regista può dare. Il prodotto finale dimostra essere una sortda di Action movie che non vuole prendersi troppo sul serio. Le scelte registiche sono azzeccate e, anche la trama non annoia lo spettatore. Ci si ritrova davanti ad una pellicola che, può piacere o non piacere, che può essere criticata per la moltitudine di azioni impossibile su cui ci si può anche ridere alla fine ma, lo scopo principale che doveva dare è stato raggiunto a mio parere a pieno. Wanted è così un film di azione un pò allo stile Shoot 'em up, fuori dagli schermi che, può rilevarsi frenetico quanto tremendamente banale. Di sicuro, l' opera di Mark Millar che, io non ho letto, non è stata centrata appieno ma, per chi come me ne è praticamente all' oscuro e vuole vedere il film senza troppe pretese si possono tranquillamente spendere i 7 euro del biglietto.
Cast: James McAvoy, Morgan Freeman, Angelina Jolie, Terence Stamp, Thomas Kretschmann .
Anno: 2008.
Durata: 110 minuti circa.
Ed ecco che l' ennesimo film tratto da un fumetto esce in sala, Wanted si dimostra essere una ventata d' aria fresca nel cinema russo che si evolve dai Guardiani della Notte rendendo il prodotto un mix di azione e sparatorie impossibili discretamente buono.
Wesley Gibson vive la sua vita piatta e monotona nella peggiore forma che possa esistere. Impiegato normale senza una vita sociale degna di essere menzionata con una ragazza che lo tradisce con il miglior amico e un datore di lavoro a dir poco pesante in tutte e due i sensi possibili. La svolta inizia dall' incontro con una giustiziera che lo trascinà in una confraternità di assasini facendogli scoprire chi è lui in realtà e quali sono le sue doti. Le armi del fato che sarebbe il nome della setta, però, nascondono un terribile segreto che il giovane riporterà alla luce tentando poi di distruggerlo.
Wanted si dimostra da subito un prodotto puramente basato su un azione esaustiva e su scene ricche di computer graphic che imperano su tutta la durata della pellicola. Ciò che colpisce di primo piano è proprio la scelta della regia, Bekmambetov infatti dopo aver fatto uscire dalla russia i due film relativi ai Guardiani della notte, colpisce spudoratamente con questo nuovo action movie che si mostra frenetico e azzeccato perlomeno in buona parte.
La scelta del cast è azzecatissima perlomeno, si può osservare una buonissima interpretazione da parte di quasi tutti. James McAvoy interpreta splendidamente fin dalle prime battute di sottofondo la parte del ragazzo che si ritrova invischiato in qualcosa più grande di lui. Il giovane promette bene, sopratutto donando quell' enfasi che intosta la pellicola dando quel senso di tamarragine che non guasta di certo. Angelina Jolie è sempre più sensuale anche se, terribilmente silenziosa. La parte di quest' ultima è stata scelta perfettamente dato che, per quanto mi riguarda non intralcia anzi arrichisce il rapporto che il giovane Wesley ha verso l' agenzia segreta. Meno sentita invece è la performance di Morgan Freeman che restando quasi del tutto impassibile per la gran parte della pellicola poteva davvero lavorare meglio.
Il comparto tecnico e sonoro di Wanted rende il giusto feeling che vi è con la trama principale. La colonna sonora non intralcia minimamente, azni, la scelta di certi brani è assolutamente esatta. Il film risente principalmente dell' uso della CG che pur essendo a mio parere discreta appesantisce un pò le scene di azione rendendole molto ma molto fuori dalla realtà ma, restano comunque sia ben strutturate e movimentate.
Wanted - Scegli il tuo destino porta con se tutto il fragore che questo regista può dare. Il prodotto finale dimostra essere una sortda di Action movie che non vuole prendersi troppo sul serio. Le scelte registiche sono azzeccate e, anche la trama non annoia lo spettatore. Ci si ritrova davanti ad una pellicola che, può piacere o non piacere, che può essere criticata per la moltitudine di azioni impossibile su cui ci si può anche ridere alla fine ma, lo scopo principale che doveva dare è stato raggiunto a mio parere a pieno. Wanted è così un film di azione un pò allo stile Shoot 'em up, fuori dagli schermi che, può rilevarsi frenetico quanto tremendamente banale. Di sicuro, l' opera di Mark Millar che, io non ho letto, non è stata centrata appieno ma, per chi come me ne è praticamente all' oscuro e vuole vedere il film senza troppe pretese si possono tranquillamente spendere i 7 euro del biglietto.
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