18.7.08

Funny Games

Regia: Michael Haneke .
Cast: Naomi Watts, Michael Pitt, Tim Roth, Brady Corbet, Siobhan Fallon, Devon Gearhart.
Anno: 2007.
Durata: 111 minuti circa.


Haneke porta il remake di uno dei suoi film nelle sale dieci anni dopo. Il nuovo Funny Games anche se troppo simile e quasi privo di innovazione si mostra sadico, malato e terribbilmente esplicito.





Il film parte con l' inquadratura di una tranquilla famiglia che, se ne va in vacanza in un villetta isolata. Dopo la visita di due perfetti sconosciuti, la vita diventerà un vero e proprio inferno. I ragazzi che hanno preso in ostaggio l' intera famiglia infatti sono dei veri e propri psicopatici che, li sottopongono a sevizie fisiche e psicologiche.

Ed ecco descritta in breve la trama di Funny Games. Ovviamente c'è molto di più di quanto essa lascia intendere. Il film di Heneke in effetti si mostra al pubblico complesso, non privo di morale ma, con molte pecche nonostante il giusto feeling che è riuscito a mantenere con la pellicola precedente. Le inquadrature paiono da subito qualcosa di originale, ben strutturate in maniera tale da coinvolgere lo spettatore fino al profondo.
Più che per il senzo di inquietudine, non si sa mai cosa ci si può aspettare da questi due psicopatici che, mostrando una maschera educata dapprima e completamente folle in seguito lasciano solo un kisto di terrore e disperazione dietro la loro scia. Fin dalle prime battute la pellicola regge bene, anche se, si può osservare e ascoltare immediatamente la scelta poco azzeccata di inserire metal graffioante che da altamente sui nervi.
La prima parte che mi piacerebbe analizzare è il cast. Quasì tutti gli attori lasciano perlomeno una buona impressione della loro performance. Tim Roth è piuttosto silenzioso in gran parte della pellicola ma, riesce a dare il vero senso di disperazione che trascende tutta la pellicola.
La sua parte, ovvero, quella del padre di famiglia che, non riesce a proteggere i suoi cari dato anche il fatto che è il primo ad essere assalito gli si addice a pennelo.
Splendida la performance della Watts, forseper me la migliore. Espressiva, tenace e nonostante ciò mostra i suoi fragili lati di madre che fuoriescono più e più volte in diverse parti della pellicola. I due Killer se così li si può chiamare si dimostrano proprio come si pensava, freddi, cinici con un forte senso di educazione che maschera la sadicità con cui svolgono gli omicidi, quasi fosse un gioco. Il punto di eccellenza di Funny Games è proprio il cast e, una buona sceneggiatura che regge bene il gioco per cui è stata costruita.

Se da una parte però vi è una prova tutto sommato coinvincente, dall' altro vi sono gravi pecche che, purtroppo non possono passare inosservate. Inanzi tutto la pellicola si dimostra essere qualcosa di poco innovativo rispetto alla pellicola originale, lo si può considerare quindi una sorta di ammodernamento con, cast nuovo e diversi aspetti integrati che però non spiccano all' occhio dello spettatore.
Questo purtroppo non è un punto a sfavore su cui si può sorvolare dato anche il fatto che, la presenza scarsa di colonna sonora e la lentezza che si ripercutoe per tutto il film danno, allo spettatore che ha già visionato l' originale, un profondo senzo di noia. Chi non ha visto il capostipite da questo punto di vista può stare tranquillo ovviamente. Come già detto in precedenza il metal è stata una scelta davvero di cattivo gusto che, su diverse scene nella quale viene applicata diventa imbarazzante e quasi snervante.
Lascio per ultima la nota dolente della pellicola che, sfortunatamente ne abbassa la media qualitativa rendendo tutto il prodotto di poco sopra la sufficenza. Il ritmo nonchè la violenza gratuita ma con una morale sotto regge bene fino a quasi venti minuti dalla fine dove, il criminale biondo con il telecomando manda indietro la scena, l' unico spiraglio di salvezza creato dai riflessi della seducente Watts.
Ora, il Rewind era totalmente da evitare. Perlomeno da parte mia mi ha dato un certo senso di tristezza, quasi fosse che lo spettatore ovvero noi volessimo vedere la fine del massacro che, i cattivi fossero i vincitori invece che i buoni. Se la mia interpretazione è giusta Haneke sfida lo spettatore pagante ad osservare fino alla fine strizzando l' occhio a quella violenza a dir poco gratuita che ci regala. Nonostante ciò che mi ero aspettato di vedere, questo Funny Games non è un film eccezzionale anzi, molto al di sotto della media. Nonostante non sia una pellicola da buttare, può passare tranquillamente inosservata, se va vista però, va vistà con attenzione lasciando che le immagini ci scorrano davanti per poi non essere più scordate, per lungo tempo.

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